L'Unione europea al tavolo della Cop28 di Dubai con posizioni divergenti

La Commissione europea chiede maggiore ambizione ai leader riuniti alla Cop28
La Commissione europea chiede maggiore ambizione ai leader riuniti alla Cop28 Diritti d'autore Joshua A. Bickel/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Di Gregoire LoryGianluca Martucci
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Il commissario europeo per l'Azione per il Clima spiega in un'intervista su quali punti la delegazione della Commissione europea farà più pressione, ma le posizioni del Parlamento europeo e del Consiglio Ue sono divergenti

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I leader e i negoziatori di oltre 180 Paesi stanno per riunirsi a Dubai per la 28esima Conferenza sul clima delle delle Nazioni Unite. Tra i delegati dell'Unione europea che parteciperanno ci sarà anche il commissario per l'Azione per il clima Wopke Hoekstra. Bruxelles insisterà al vertice affinché ci sia più ambizione nelle politiche di contrasto e adattamento al cambiamento climatico

A Dubai Hoekstra, recentemente eletto per sostituire Frans Timmermans dopo che quest'ultimo si è candidato per le elezioni nei Paesi Bassi, solleciterà i suoi interlocutori a impegnarsi a mettere in atto le misure necessarie a raggiungere il picco delle emissioni nocive a livello globale entro il 2025.

"Dobbiamo alzare l'asticella, non perché è frutto della nostra volontà, ma perché ce lo chiedono gli scienziati", ha detto Hoekstra in un'intervista. Tra gli obiettivi su cui la presidenza emiratina chiede l'impegno dei leader, anche lo sforzo per triplicare la produzione di energia da fonti rinnovabili rispetto alla fine del 2022 (raggiungendo così gli undici terawatt a livello globale) e l'ambizione a raddoppiare l'efficienza energetica riducendo gli sprechi. L'intenzione è raggiungere gli obiettivi entro il 2030.

La novità della Cop28 potrebbe essere l'istituzione del primo bilancio globale degli obiettivi di Parigi del 2015. Quell'anno i leader del mondo si impegnarono a evitare che la temperatura terrestre superasse di 2 gradi centigradi i livelli dell'era preindustrialeentro il 2100, sforzandosi di contenere l'aumento termico a 1,5 gradi.

Il bilancio ("stocktake") permetterà di fare una valutazione su cosa ha funzionato e sulle carenze nell'azione climatica globale dei primi otto anni di tabella di marcia verso la fine del secolo. Questo, secondo Hoekstra, contribuirà a creare fiducia anche da parte dell'opinione pubblica e a sensibilizzare ancora di più i Paesi renitenti.

Lo strumento va di pari passo con la dotazione finanziaria da assegnare al Fondo per le perdite e i danni. Il commissario olandese si dice "più fiducioso" rispetto a qualche settimana fa.

Il fondo permetterebbe di realizzare la solidarietà climatica a cui sono chiamati a contribuire i Paesi industrializzati, che godono oggi dei vantaggi dello sviluppo economico ottenuto a spregio della tutela dell'ambiente. Le risorse del fondo sarebbero destinate agli Stati che a causa della loro posizione geografica e delle condizioni atmosferiche subiscono gli effetti più devastanti del cambiamento climatico (. Non tutti gli Stati però sono disposti a investire allo stesso modo per esigenze di natura quasi esclusivamente umanitaria.

Il successo della conferenza verrà calcolato su una serie di aspetti. Le stesse delegazioni di Parlamento europeo, Commissione e Consiglio dei ministri dell'Unione europea hanno posizioni negoziali divergenti seppure coerenti in linea di principio sulla necessità di convincere Cina, Stati Uniti e India a inquinare meno.

Da una parte l'Eurocamera chiede la sospensione a livello globale di tutti i sussidi che finanziano la produzione di combustibili fossili entro il 2025. Il Consiglio Ue, formato dai ministri competenti per materia dei 27 Stati membri, si è concentrato nella sua posizione negoziale sul consumo dei combustibili fossili. Il suo picco, sostengono i ministri senza specificare una data, dovrebbe essere raggiunto entro il 2030.

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