Secondo Claudia Traidl-Hoffmann dell'Istituto di Medicina Ambientale dell'Università di Augusta, per prevenire la prossima pandemia dobbiamo rispettare il pianeta
Quando arriverà la prossima pandemia? E cosa si può fare per prevenirla? Ne abbiamo parlato con i ricercatori di due istituti in Germania. "Tutti conosciamo l'influenza spagnola dell'inizio del XX secolo. Fu devastante in tutto il mondo - dice Gregor Ebert, responsabile di un laboratorio di biosicurezza di livello 3 al centro Helmholtz di Monaco di Baviera -. Poi per un lungo periodo, circa 60 anni, non c'è stato un virus che abbia causato una pandemia. Ma con l'arrivo della Sars e della Mers nei primi anni 2000 questi tempi sembrano accorciarsi sempre di più".
"Quando abbiamo pensato agli aerosol e ai virus, non abbiamo tenuto conto del fatto che i virus non arrivano da soli - dice Claudia Traidl-Hoffmann, direttrice dell'Istituto di Medicina Ambientale dell'Università di Augusta -. Arrivano con altre particelle, con gli inquinanti, con il calore, con tutto. Aerosol complessi. Ed è su questo che ci stiamo concentrando".
"Il problema è che non rispettiamo la fauna selvatica - continua Traidl-Hoffmann -. Questa pandemia è dovuta in parte al fatto che la salute del pianeta sta peggiorando. Per prevenire la prossima pandemia dovremmo tornare a rispettare i confini, a rispettare la salute del pianeta. In questo modo avremo persone in salute in un pianeta sano".