Il Parlamento europeo di Strasburgo ha consegnato oggi il "Premio Sakharov" ad Alexei Navalny, oppositore politico di Putin. A ritirare il premio, la figlia Daria Navalnaya
Al Parlamento europeo di Strasburgo è avvenuta la cerimonia di premiazione del "Premio Sakharov" 2021, assegnato ad Alexei Navalny, oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin.
A ritirare il premio, la figlia di Navalny: Daria Navalnaya - chiamata "Dasha" in famiglia -, 20 anni, che studia e vive negli Stati Uniti.
Questa la motivazione del premio, secondo quando dichiarato da David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo:
"Navalny ha combattuto instancabilmente contro la corruzione del regime di Putin. Questo gli è costato la libertà e quasi la vita".
Una spina nel fianco dello "Zar"
Alexei Navalny, 45 anni, attualmente in carcere in Russia, leader del partito "Russia del Futuro", presidente della Fondazione Anti-Corruzione, già candidato sindaco a Mosca nel 2013 (arrivò secondo), è uno storico avversario politico di Putin, un'autentica spina nel fianco dello "Zar del Cremlino".
Navalny provò a candidarsi anche per le elezioni presidenziali del 2018 - poi stravinte da Putin -, ma gli fu impedito per motivi burocratici (nessun candidato poteva avere precedenti condanne penali).
Alexei Navaly, oltre a molte vicissitudini giudiziare, è stato vittima di un tentato avvelenamento.
Accadde il 20 agosto 2020, sul volo Tomsk-Mosca. Navalny cominciò a sentirsi male (forse a causa di un thè "avvelenato" bevuto in un bar dell'aeroporto), costringendo l'aereo ad un atterraggio d'emergenza a Omsk, con ricovero immediato in ospedale.
Due giorni dopo fu trasportato a Berlino, all'Ospedale de la Charitè: dalle analisi furono riscontrate tracce di Novichock, famigerato agente nervino già usato per avvelenare l'ex spia russa Sergei Skripal, nel 2018, in Inghilterra.
Da segnalare una dichiarazione dell'epoca di Putin: "Skripal è un traditore, è feccia".
"Premio Sakharov": 33 anni di storia e di libertà di pensiero
Il "Premio Sakharov" è stato istituito nel 1988 dal Parlamento europeo, dedicato ad Andrei Sakharv, fisico nucleare sovietico - l'inventore della bomba ad idrogeno -, dissidente, attivista dei diritti civili, le libertà civili e le riforme nel suo paese, l'URSS, l'allora Unione Sovietica.
Vinse il Premio Nobel per la Pace nel 1975.
Sakharov venne esiliato a Gorkj dalle autorità sovietiche, che volevano limitare i suoi contatti con gli stranieri.
Dal suo esilio, apprese che il Parlamento europeo intendeva intitolargli un premio per la libertà di pensiero e nel 1987 inviò un messaggio al Parlamento di Bruxelles esprimendo la sua commozione e autorizzando l'utilizzo del suo nome per il premio.
Nel 1988, si svolse così la prima premiazione: i premiati furono Anatoli Marchenko, dissidente sovietico, candidato dalla stesso Sakharov, e Nelson Mandela, personaggio simbolo del Sudafrica anti-apartheid.
Il Parlamento europeo celebra quest'anno il Centenario della nascita di Sakharov, nato nel 1921 e scomparso il 14 dicembre 1989, all'età di 68 anni.
Il premio ad Alexei Navalny era già stato annunciato ad ottobre.
Gli altri finalisti del "Premio Sakharov" 2021 erano Jeanine Áñez, ex presidente ad interim della Bolivia e le donne afghane.
Nel 2020 il premio è stato assegnato all'opposizione democratica in Bielorussia.