Aumentano le disuguaglianze tra i bambini a causa della pandemia. La Commissione europea presenta una strategia per obbligare gli stati membri a investire di più nell'assistenza all'infanzia
Possiamo credervi?
Una semplice domanda rivolta agli adulti è al centro della campagna lanciata giovedì da Eurochild, l'associazione europea che sostiene i bisogni dei bambini. In quanto vittime invisibili della pandemia, i bambini sono stati esposti a una maggiore vulnerabilità. Le organizzazioni sono preoccupate per l'escalation delle violenze legate allo stress dei genitori, come la perdita di reddito, l'incertezza sul lavoro, ma anche le difficoltà per dell'apprendimento online.
"Quello che abiamo riscontrato è che oggi in Europa un bambino su 5 si sente triste o infelice per la maggior parte del tempo - racconta Jana Hainsworth, segretario generale di Eurochild -. E' un dato abbastanza scioccante che aumenta in modo significativo tra i bambini con disabilità, o quelli che si identificano come LGBTQI. Per quanto riguarda problemi mentali più gravi di salute, uno su dieci si trova in stato d'ansia o sta affrontando depressione estrema, quindi il il carico sulla salute mentale è davvero pesante sui bambini".
La pandemia ha anche esacerbato le disuguaglianze preesistenti tra i bambini: prima della crisi da covid, 18 milioni di bambini nell'Unione europea erano sulla soglia della povertà e dell'esclusione sociale. Un dato destinato ad aumentare a causa dell'e mergenza sanitaria.
La scorsa settimana la Commissione europea ha lanciato una strategia sui diritti del bambino e una proposta di raccomandazione per affrontare tali disuguaglianze.
L'obiettivo è incoraggiare gli Stati membri a progettare politiche incentrate sull'infanzia e rafforzare i sistemi di protezione già esistenti.
"Questa strategia è molto tempestiva perché arriva in un momento di pandemia e crisi socioeconomica - spiega Dubravka Suica commissaria europea per la democrazia e la demografia. - Vogliamo che tutti i bambini d'Europa abbiano lo stesso accesso all'istruzione, all'assistenza sanitaria, all'assistenza all'infanzia, alla nutrizione, all'alloggio, allo sport e alle attività culturali".
Gli Stati membri sono inoltre invitati a utilizzare almeno il 5% dei fon di sociali dell'UE per combattere la povertà infantile e utilizzare i soldi dei fondi di sviluppo regionale per investimenti in infrastrutture sociali per i bambini. Inoltre, i governi dovrebbero utilizzare anche i soldi del fondo per la ripresa per perseguire gli obiettivi della strategia.
"A volte si pensa che quando si dice che i bambini sono il futuro si tratti solo di uno slogan, ma questa volta è reale: stiamo davvero lavorando per i bambini e stiamo gettando le basi per la prossima generazione".
Tuttavia, spetterà alla buona volontà degli Stati membri trasformare in realtà le ambizioni della Commissione Europea. I 27 dovranno anche dotarsi di una coordinatore nazionale per implementare la strategia europea e presentare i loro progressi ogni due anni.