Il futuro del Trattato di Maastricht, il patto che cambiò l'Europa

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Diritti d'autore REMKO DE WAAL/AFP
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Di Jack Parrock
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Il futuro del Trattato di Maastricht. Il patto che cambiò l'Europa. Il 7 febbraio 1992 i 12 Paesi che rappresentavano la Comunità Europea firmarono il trattato che sanciva la nascita dell'UE

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In concomitanza con il 29esimo anniversario della firma del Trattato di Maastricht, i leader dell'Unione europea riflettono sul documento che ha dato forma all'unione europea come la conosciamo

L'ex Presidente della Commissione europeaJean-Claude Juncker ha dichiarato a Euronews che quelle parti del trattato che favoriscono l'austerità devono essere riconsiderate: "Ci fu un grande dibattito tra gli allora 12 stati membri. I tedeschi erano a favore della regola aurea relativa al debito pubblico. Ma ora dobbiamo tenere conto delle preoccupazioni relative all'occupazione, allo stato sociale."

Il Trattato di Maastricht ha istituito i tre pilastri: il mercato unico, la politica estera comune e la fusione degli affari interni e le questioni di giustizia. Una copia del trattato si trova qui presso la casa della storia europea a Bruxelles. Stabilisce cos'è l'Unione europea come la conosciamo oggi essenzialmente, ma la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen vorrebbe capire cosa diventerà l'Unione europea. Per questo ha organizzato quella che viene chiamata la conferenza sul futuro dell'Europa, che sarà guidata dai presidenti delle tre istituzioni europee: Consiglio, Commissione e Parlamento.

20 anni fa un'idea simile fu proposta dall'ex Presidente francese Valéry Giscard d'Estaing. Secondo Jon Worth, docente presso il Collegio d'Europa, la di convenzione di Valéry Giscard d'Estaing ha elaborato una costituzione europea che è stata poi bocciata dai cittadini francesi e olandesi in due referendum. Il timore a Bruxelles è che se si apre il vaso di pandora per la modifica del trattato, c'è il pericolo che quel documento firmato a Maastricht venga bocciato.

Il Trattato ha anche stabilito il voto all'unanimità della politica estera che conferisce a ogni paese europeo un veto, un elemento che potrebbe essere aggiornato se la conferenza dovesse portare a una modifica del trattato stesso.

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