"Salviamo il Pianeta": gli attivisti del clima infiammano la Germania

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Di Hans von der Brelie
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Germania alle prese con uno dei maggiori movimenti di protesta di sempre. Gruppi dtedeschi di Extinction infiammano Berlino contro il riscaldamento globale. Euronews li ha seguiti in esclusiva in queste azioni di protesta pacifica

La Germania è alle prese con uno dei maggiori movimenti di protesta di sempre: Extinction Rebellion. E’ il movimento che rivendica un'azione molto più dura contro il riscaldamento globale. Il governo ha proposto un costoso pacchetto di misure sul clima, ma le proteste continuano. 

Da molte parti del Paese gruppi di attivisti, che si battono contro i cambiamenti climatici, si sono ritrovati per raggiungere Berlino e partecipare alla grande manifestazione. Obiettivo: salvare il mondo, perché il tempo sta scadendo. Hanno un piano - e un hashtag per i social: “Bloccare la capitale tedesca”. Noi di Euronews ci siamo infiltrati in uno dei questi gruppi.

Ci sono membri del movimento socio-politico non violento. Li abbiamo seguiti per un'azione di disobbedienza civile pianificata segretamente. Nome in codice:** "Rebels Ark". **Per tutta la settimana clima siamo rimasti con loro e con Norman Schumann, un matematico e uno dei responsabili del gruppo: "La scorsa estate ho visto morire piante, e molta natura per la grande ondata di caldo. E ho capito che il tempo sta per scadere. Dobbiamo agire con urgenza. Dobbiamo farlo ora."

**IN ESCLUSIVA CON GLI ATTIVISTI DEL CLIMA **

Extinction Rebellion non è un gruppo di estremisti di sinistra. I membri provengono dal centro della società tedesca: alcuni votano centro-destra, altri al centro-sinistra. Nel movimento troviamo infermieri, insegnanti, artisti, ma anche editori e banchieri. Tobias lavora come sviluppatore IT: "Sono profondamente scioccato per il modo in cui la maggior parte delle persone tratta il nostro pianeta. Mancano ancora otto anni prima che sia troppo tardi. Credo che il Movimento debba continuare su questa strada, non violenta - ma radicale. Dobbiamo cercare di salvare qualcosa ..."

Il gruppo arriva alla Stazione Centrale di Berlino. Norman e il suo gruppo di protesta vengono sorvegliati, costantemente, dalla polizia. Noi di Euronews ci abbiamo messo ben tre settimane per cercare di farci accettare dal gruppo. Messagi criptate sulle chat e una condizione: seguire gli attivisti sotto copertura. giorno e notte.  Azioni di disobbedienza civile azioni di protesta per esprimere lo scontento per la politica sul clima. Perché, secondo gli attivisti, Il governo tedesco non sta facendo nulla.

**Il Movimento Extinction Rebellion è stato fondata lo scorso anno nel Regno Unito. Rapidamente si è diffuso in tutto il mondo. In Germania ci sono, al momento, circa 100 i gruppi. **La settimana di protesta di Berlino è supportata anche da gruppi provenienti dalla Polonia e dalla Scandinavia. Joergen e Ronni sono appena arrivati dalla Norvegia. Come ci racconta Joergen: "Siamo qui a Berlino per prendere una posizione, svegliare le persone. Per dimostrare che diciamo la verità. Tutti devono capire quanto sia critica la situazione sul clima.” "Unitevi tutti al movimento. E finitela di usare i combustibili fossili."

"SERVONO MAGGIORI MISURE SUL CLIMA DA PARTE DEL GOVERNO"

Norman, Tino, Eva e Bianca si nascondono per non farsi vedere dalle pattuglie della polizia. **L'operazione "Rebel's Ark" è organizzata come una missione sotto copertura. **Per non essere intercettati, la posizione viene rivelata all'ultimo blocco stradale: "Grosser Stern" la grande rotatoria a 5 corsie di Berlino. Le immagini girate, sono un'esclusiva di Euronews. Siamo riusciti infatti a stare con questo gruppo per le azioni di protesta. Intanto Norman rischia di essere arrestato per il blocco illegale.

Gli attivisti del clima cercano di rallentare l'intervento della polizia...per consentire l'arrivo di elementi di costruzione in legno. 

L'unità "Lock-On" viene attivata. Si cerca di evitare scontri diretti tra manifestanti e agenti. Sulla strada ora sono centinaia gli attivisti.. pronti a non cedere in difesa della nostro Pianeta Terra. "Vogliamo costruire l’arca come simbolo, la barca deve salvare la specie. Ci proviamo ancora, ma non sono sicuro che ci riusciremo. Stiamo lavorando qui per fattibili la cosa", prosegue Joergen. 

Secondo Norman il governo deve assolutamente dichiarare l'emergenza climatica. "Abbiamo bisogno di un'assemblea dei cittadini per avere la minima possibilità di gestire le conseguenze incalcolabili, innescate dalla crisi climatica."

"SALVIAMO IL PIANETA: LA PROTESTA GLOBALE NON SI FERMA"

Ora attivisti e polizia cercano di parlare, scambiandosi punti di vista e analisi dei rischi. Questo è positivo, entrambe le parti si ascoltano a vicenda e concordano quali sono le linee rosse, dove non si può andare oltre durante la manifestazione.

Nessuna violenza. Il movimento in rapida crescita, guarda alle strategie di resistenza passiva utilizzate da Mahatma Ghandi, Rosa Parks o Nelson Mandela.

Azioni e manifestazioni con slogan e musica. E con un monito. Quello che arriva dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico: ci sono meno di 12 anni per impedire alle temperature globali di salire fino a punte catastrofiche. Un milione di specie attualmente è in pericolo di estinzione. ¨

Le azioni di protesta in Germania pare abbiano sortito qualche effetto. Norman, insieme ad altri attivisti di spicco, è stato convocato per un faccia a faccia al ministero dell'ambiente. Uno scambio di vedute di due ore, dove sono emerse le fratture interne del governo di coalizione tedesco. Specie sulle misure a favore del clima bloccate dalle forze conservatrici, specie quelle della Baviera. Durante la settimana di proteste a Berlino, sono state numerose le azioni di blocco. Strade, ponti, piazze. Traffico in tilt. E sit-in davanti ai ministeri e ai luoghi simbolici come la sede della CDU.

Intanto Norman incontra l’icona della scienza sui social media: Volker Quaschning. Il professore di energie rinnovabili ha fondato un gruppo "Scienziati per il futuro" e gestisce un canale YouTube. Secondo il famoso ricercatore, il "pacchetto sul clima" del governo non soddisfa le esigenze climatiche.

Fino al 2040 una fornitura di energia totalmente rinnovabile è tecnicamente ed economicamente fattibile, dice il Professore. Che poi prosegue: "Date un'occhiata ad altri paesi, ad esempio la Svezia. Hanno hanno una tassa sulle emissioni di CO2, si parla di 100 euro per tonnellata di anidride carbonica. E’ dieci volte la tassa proposta dalla Germania ... E anche in Svezia stanno cercando di rallentare per raggiungere i propri obiettivi di protezione del clima ..."

FATTI E NON PAROLE. IL TEMPO STA PER SCADERE

Tante le richieste di Extinction Rebellion. Una di queste è che il governo dovrebbe creare un'Assemblea dei cittadini. Un’Assemblea per il clima per formulare proposte su come rispondere all'emergenza climatica.

L'Assemblea deve essere lo specchio del Paese. I membri, supportati da esperti e scienziati, lavoreranno insieme per trovare soluzioni. Un'Assemblea dei cittadini, dunque, gestita come le ONG. La proposta di un'Assemblea dei cittadini non è un’idea nuova. L’hanno proposta anche Irlanda, Belgio, Polonia. L’obiettivo è cercare di sbarazzarsi dell’influenza della lobby dei combustibili fossili e far pressione sui governi.

Intanto i manifestanti si preparano per una la seconda notte di proteste. Per seguire il gruppo, Norman ha preso un’aspettativa al lavoro. Vuole passare un anno con Extinction Rebellion, per dare un contributo alla causa. "Oggi è stato un grande successo", dice Norma. "È sara ancora un grande successo. Siamo venuti qui per restarci. E ci resteremo. L'arca è in piedi. Questo era il nostro piano. E l'arca rimarrà. Ora, ci prepariamo per la notte, guardiamo avanti ... qualunque cosa accadrà, noi resisteremo.”

C’è chi progetta nuove azioni e chi si prende un po’ di svago.. sempre con un pensiero ... salvare il nostro pianeta.

La vera sfida di Extinction Rebellion resta quella di andare oltre le divisioni della politica. Destra e sinistra devono agire insieme: per la sopravvivenza dell'umanità.

Journalist • Hans von der Brelie

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