L’opposizione venezuelana riceve a Strasburgo il premio Sakharov

Il parlamento europeo di Strasburgo
Il parlamento europeo di Strasburgo Diritti d'autore Reuters
Di Lillo Montalto Monella
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La Cerimonia al Parlamento Europeo. Tajani ha proposto una missione europea per monitorare le prossime presidenziali, Borges ha chiesto urgenti aiuti umanitari

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Il Premio Sakharov per i Diritti Umani è stato consegnato all’opposizione democratica in Venezuela e ai prigionieri politici nel corso di una cerimonia al Parlamento europeo di Strasburgo.

"Questo premio è per tutti i venezuelani nel mondo", ha detto aprendo i lavori il presidente del Parlamento **Antonio Tajani **che ha proposto una missione europea per monitorare le prossime elezioni presidenziali. L'idea è stata condivisa daJulio Borges, presente per ritirare l'alloro in rappresentanza dell’Assemblea Nazionale di cui è presidente. Borges ha anche fatto appello per aiuti umanitari urgenti, nonostante il governo Maduro "continui a rifiutarli". 

Con Borges era presente a Strasburgo anche l'ex sindaco di Caracas**, Antonio Ledezma,** ex prigioniero politico. Tra gli altri vincitori: Leopoldo López, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Lorent Saleh, Alfredo Ramos e Andrea González.

"E' la prima volta che una istituzione riceve questo riconoscimento", ha detto Tajani nel suo discorso. "Nel conferire questo premio, difendiamo la libertà di espressione e il principio democratico di separazione dei poteri".

L'intenzione di Maduro di impedire ai principali partiti d’opposizione protagonisti del boicottaggio di partecipare alle elezioni presidenziali è stata fortemente criticata nell'intervento del Presidente del Parlamento Europeo. 

"Questo premio Sakharov onora la memoria dei 157 venezuelani assassinati durante le repressioni delle proteste nel 2017", ha commentato successivamente Julio Borges. Presenti in sala, con lui, tanti dissidenti e gli ex prigionieri politici nominati e ringraziati uno per uno. "Sono convinto che questa lotta contro uno stato totalitario e contro la paura non sia estranea all'Europa".

La socialdemocrazia chavista è stata definita da Borges "il principale ostacolo per la pace, il progresso e i diritti umani per il popolo venezuelano". 

Apertura di una cooperazione umanitaria è necessità urgente

Questa la richiesta presentata in tutte le sedi internazionali e reiterata anche a Strasburgo. "Ma il governo Maduro rifiuta gli aiuti umanitari. La lotta per la dignità però darà i propri frutti", ha concluso Borges. 

"Gallegos, ex presidente venezuelano, ricordava: il male è temporaneo, ma verità e giustizia imperano per sempre. Non smetteremo mai di combattere finché non otterremo la libertà per tutti".

Antonio Ledezma, ex alcalde della capitale, ha dichiarato: "Il popolo venezuelano riceve orgoglioso questo alloro per continuare a lottare. Un omaggio ai bambini che muoiono di fame in Venezuela, o alle persone scomparse perché non dispongono di un farmaco. Il governo venezuelano ha sperperato ricchezze pari a 10 volte il bilancio europeo. La libertà per chi vive in una democrazia sana è talvolta un'espressione". Ledezma ha chiesto all'Europa un'azione in favore delle centinaia di prigionieri politici nel Paese latinoamericano.

Prima del grande momento e dei discorsi di Tajani, Borges e Ledezma, sono stati ricordati i finalisti, Aura Lolita Chavez Ixcaquic del Guatemala e Dawit Isaak, giornalista e scrittore di origini eritree, che per tradizione sono stati invitati nella sede istituzionale. 

Nel marzo 2017 la Corte Suprema venezuelana ha spogliato l’Assemblea Nazionale democraticamente eletta del potere legislativo, si legge sul sito del premio.  "Non è solo un confronto politico in Venezuela. È un confronto vitale, esistenziale, basato su valori", aveva commentato Borges nelle settimane precedenti.

Oltre 600 sarebbero i prigionieri politici del governo Maduro. Tra essi anche Steyci Escalona, che ci ha raccontato in esclusiva la storia del suo arresto, a suo dire senza motivazioni plausibili, e dei suoi 10 mesi in un carcere miliare di massima sicurezza. Si tratta della studentessa venezuelana che si era recata a Bruxelles per consegnare al parlamento europeo una petizione contro gli abusi del governo di Maduro.

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