Firmati 10 memorandum d'intesa. Ma su acciaio ed economia di mercato non c'è consenso
Cina e Unione europea più vicine dopo il voltafaccia degli Stati Uniti sul clima. Le due potenze a Bruxelles hanno firmato dieci memorandum d’intesa per una migliore cooperazione che spaziano dal commercio, al turismo, alla ricerca, a seguito di colloqui a 360 gradi, che hanno incluso anche i test missilistici di Pyongyang.
“La posizione della Cina è coerente – ha dichiarato il primo ministro cinese Li Keqiang – , siamo fermamente impegnati alla denuclearizzazione della penisola e opposti ai test nucleari e ai lanci di missili da parte della Corea del Nord. Vogliamo pace e stabilità sulla penisola”.
L’avvicinamento sul clima è anche l’occasione per il presidente del consiglio europeo Donald Tusk di esprimere una posizione forte: “Da oggi intensificheremo la nostra cooperazione con la Cina sui cambiamenti climatici. Questo significa che oggi la Cina e l’Europa stanno mostrando la loro solidarietà alle future generazioni e responsabilità per tutto il pianeta. Siamo convinti che la decisione di ieri da parte degli Stati Uniti di ritirarsi dall’accordo di Parigi sia un grosso errore”.
Our commitment to the #ParisAgreement is unshakeable. We will continue to lead the fight against #ClimateChange.
— Jean-Claude Juncker (@JunckerEU) 2 giugno 2017
Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha ricordato però che non tutti i problemi sono risolti: “Ancora una volta ricorderò il problema della sovracapacità nella produzione dell’acciario. Siamo stati in grado di accorciare le distanze, ma non ci siamo ancora”.
Nessun consenso è stato raggiunto nemmeno riguardo l’accesso della Cina allo status di economia di mercato.