Per Londra una Brexit senza un accordo "non è un'opzione spaventosa come si pensa"

Accordo o non accordo, questo è il dubbio amletico che avvolge la Brexit.
Uno scenario senza accordo sarebbe negativo soprattutto per il Regno Unito
Presidente Consiglio europeo
Di fronte a una commissione parlamentare, il ministro britannico per la Brexit David Davis alla domanda: “Pensa che lasciare l’Unione senza un accordo sarebbe un risultato negativo per il Regno Unito?” ha risposto così “Non posso ancora quantificarlo in dettaglio. Potrei essere in grado di farlo fra circa un anno. Ma di sicuro non è francamente un’opzione così spaventosa come pensano alcuni. Ma non è nemmeno semplice come pensano alcuni”.
Di parere opposto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che, di fronte agli eurodeputati riuniti a Strasburgo, ha così reagito all’ipotesi che Londra possa preferire una Brexit senza un accordo piuttosto che con un accordo insoddisfacente: “Voglio sia chiaro che uno scenario senza accordo sarebbe negativo per tutti, ma soprattutto per il Regno Unito, perché lascerebbe una quantità di problemi non risolti. Non ci lasceremo intimidire dalle minacce, ve l’assicuro, non funzioneranno. Il nostro obiettivo è che il divorzio vada liscio, e avere un buon quadro di riferimento per il futuro”.
I britannici non possono comunque aspettarsi di avere la botte piena e la moglie ubriaca, secondo l’eurodeputato liberale Alexander Lambsdorff: “Fuori è fuori e dentro è dentro. Una volta che la Gran Bretagna è fuori, non è più membro del club. Per cui non può sperare in un accordo che equivarrebbe ad avere tutti i privilegi senza però far parte della nostra comunità, con la supervisione della Corte di giustizia europea”.
I negoziati per la Brexit, dopo il via libera del parlamento britannico, potrebbero iniziare in qualunque momento. Ma Theresa May non dovrebbe attivare l’Articolo 50 del Trattato di Lisbona prima dell’ultima settimana di marzo.