Il terremoto del dopo Schulz scuote il Parlamento europeo

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Martin Schulz è in procinto di dire addio a Bruxelles e alla guida del Parlamento europeo, non senza scuotere gli equilibri politici dell’istituzione.

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Martin Schulz è in procinto di dire addio a Bruxelles e alla guida del Parlamento europeo, non senza scuotere gli equilibri politici dell’istituzione.
Da tutti i gruppi spuntano ogni giorno nuove candidature.
Tra questi, per il gruppo di maggioranza di centro destra, il francese Alain Lamassoure, l’irlandese Mc Guiness, l’italiano Antonio Tajani e forse Manfred Weber.
La star dei dei liberali, Guy Verhofstadt non ha ancora scoperto le sue carte.
Secondo le nostre fonti, l’ex primo ministro belga ha l’appoggio del suo gruppo, ma ancora non è stata presa alcuna decisione sulla sua candidatura.
Ma ieri è stato il giorno dei Socialisti e Democratici che sostengono il loro leader attuale, l’italiano Gianni Pittella.

Adesso la questione è: che ne sarà della coalizione tra le fazioni del centro destra e dei socialisti del Parlamento?
Il nostro corrispondente al Parlamento europeo, Sandor Zsiros, ha riferito che Gianni Pittella ha iniziato a sminuire l’importanza della grande coalizione.
Negli ultimi due anni abbiamo visto che il tandem Juncker-Schulz ha lavorato molto bene e che la maggioranza del Parlamento ha approvato rapidamente le proposte della Commissione, ma se si rompono gli equilibri, la legislazione dell’Unione europea verrà rallentata.
Un altro fattore importante è che i socialisti a Bruxelles a quanto pare hanno un problema di identità. In effetti, se si confronta l’ala destra e sinistra del Parlamento, non si vede una grande differenza in termini politici. Questo è un punto che Gianni Pittella potrebbe voler cambiare: lasciando la coalizione potrebbe adottare un programma più di sinistra. Ma per ora è solo un’ipotesi.

La Commissione europea ha presentato le sue proposte per la competitività, con un pacchetto di transizione verso l’ energia pulita che caratterizzerà i mercati energetici globali dei prossimi anni.
Ma i gruppi ambientalisti non sono convinti.

Più tardi, il presidente tunisino Beji Caid Essebsi, sarà a Bruxelles per il primo vertice tra UE-Tunisia.

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