La giuria ha apprezzato la capacità del critico e romanziere americano di sviluppare nel corso della sua carriera un discorso critico che unisce una grande sensibilità artistica
Il Premio Cervantes 2025, il più alto riconoscimento letterario del mondo ispanico, è stato assegnato al saggista e narratore Gonzalo Celorio (Città del Messico, 1948). L’annuncio è arrivato dal ministero della Cultura spagnolo, su proposta dell’Associazione delle Accademie della Lingua Spagnola, che ha riconosciuto nello scrittore messicano “una voce di straordinaria chiarezza critica e sensibilità narrativa”.
La giuria ha sottolineato come nei saggi, nelle cronache e nelle recensioni di Celorio “si combini la lucidità analitica con una profonda empatia umana”, facendo della sua opera “uno specchio della realtà universale”.
Autore poliedrico e figura di spicco della cultura latinoamericana, Gonzalo Celorio ha diretto la Facoltà di Filosofia e Lettere dell’Unam - la più importante istituzione accademica del Messico - e il Fondo de Cultura Económica, uno dei principali gruppi editoriali pubblici-privati del Paese. Dal 1974 è professore di letteratura presso l’Unam e, nel 2019, è stato nominato direttore dell’Accademia Messicana della Lingua.
Le sue opere, tradotte in numerose lingue tra cui inglese, francese, italiano, portoghese, greco e cinese, riflettono una visione del mondo che unisce la riflessione critica alla passione per la parola. Tra i suoi titoli più noti figurano i romanzi “Tres lindas cubanas” e “Cánones subversivos” (Tusquets), considerati pietre miliari della narrativa messicana contemporanea.
Nel corso della sua carriera, Celorio ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Prix des Deux Océans (Biarritz, 1977), il Premio de Novela Impac-Conarte-Itesm (1999), il Premio Mazatlán de Literatura (2014) e il Premio Nacional de Ciencias y Artes (2010) nel campo della linguistica e della letteratura.
Con il Premio Cervantes, considerato il “Nobel della letteratura in lingua spagnola”, Celorio entra nel pantheon degli autori ispanofoni più influenti, accanto a giganti come Octavio Paz, Carlos Fuentes, Mario Vargas Llosa e Sergio Ramírez.
Il riconoscimento celebra una carriera dedicata alla difesa del linguaggio, alla memoria culturale e alla libertà dell’immaginazione — valori che, secondo la giuria, “continuano a dare senso e dignità alla letteratura del nostro tempo”.