Il governo francese aveva chiesto di bloccare l'accesso alla piattaforma di e-commerce nel Paese dopo la scoperta di prodotti illegali nel suo catalago, tra cui bambole sessuali rappresentanti bambine, medicinali e armi
Il tribunale di Parigi ha rigettato venerdì la richiesta del governo francese di sospendere per tre mesi la piattaforma asiatica di e-commerce Shein.
I giudici hanno ritenuto che la misura richiesta fosse "sproporzionata", soprattutto in considerazione del ritiro di prodotti illegali da parte della piattaforma.
Il tribunale ha tuttavia emesso una chiara ingiunzione: Shein non potrà mettere in vendita "prodotti sessuali che potrebbero costituire contenuti pornografici" senza aver messo in essere sistemi affidabili di verifica dell'età.
Anche se lo Stato dovesse perdere, Shein non riaprirà questo venerdì, ha insistito un portavoce. È in corso un audit interno per individuare le carenze del mercato.
Il procedimento ha fatto seguito alla scoperta che prodotti come bambole sessuali che assomigliavano a bambine, armi di categoria A e medicinali illegali erano reperibili sulla piatatforma
Il governo ha chiesto una misura eccezionale: il blocco temporaneo del sito e condizioni rigorose per la sua eventuale riapertura.
Danni riconosciuti, ma giudicati "isolati"
Nella sua decisione, il tribunale ha riconosciuto l'esistenza di un "grave danno all'ordine pubblico", dovuto alla vendita di prodotti illegali.
Ma i giudici hanno ritenuto che queste vendite fossero state "isolate" e che i prodotti in questione sono stati ritirati.
Durante l'udienza, Shein ha denunciato una "cabala" politica e mediatica.
La decisione ha suscitato reazioni politiche. "Il problema di Shein e Temu va ben oltre questi prodotti: si tratta di un intero modello economico che calpesta i diritti dei consumatori, distrugge le nostre imprese e i nostri posti di lavoro, calpesta i diritti umani e la protezione del pianeta", ha dichiarato la senatrice di Les Républicains per Parigi Marie-Claire Carrère-Gée in una e-mail a Euronews.
Una battaglia legale e politica tutt'altro che conclusa
Nonostante il no dei giudici alla richiesta principale, il governo non si arrende. La procura di Parigi ha aperto un'indagine penale, affidata all'Ufficio per i minori. L'indagine sta prendendo di mira anche altre piattaforme di e-commerce come AliExpress, Temu, Wish ed eBay.
La battaglia si svolge anche a livello europeo. La Francia chiede regole più severe per le piattaforme straniere.
A Bruxelles, la Commissione europea ha già richiesto informazioni formali a Shein, ma non ha ancora aperto un'indagine, come invece ha fatto con AliExpress e Temu.