Arnaldo Pomodoro, lo scultore italiano celebre per le sue iconiche “Sfere dentro la sfera” presenti al Vaticano e alle Nazioni Unite, è morto a Milano il 22 giugno 2025, all’età di 98 anni
Si è spento nella serata di domenica 22 giugno nella sua casa a Milano, Arnaldo Pomodoro, uno dei più autorevoli maestri della scultura contemporanea italiana. Aveva 98 anni, alla vigilia del suo 99esimo compleanno.
La notizia è stata diffusa dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro attraverso le parole del direttore generale Carlotta Montebello, che lo ha ricordato come “un Maestro che lascia un’eredità immensa”.
Un'arte che parla al mondo
Pomodoro è noto soprattutto per le sue imponenti sfere di bronzo – levigate all’esterno e “ferite” all’interno – che si stagliano in luoghi simbolo: dal Cortile della Pigna nei Musei Vaticani alla sede delle Nazioni Unite a New York.
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha sottolineato come queste “sfere ferite ci parlano oggi della fragilità e della complessità dell’uomo e del mondo”
La più celebre, regalata dall’Italia alle Nazioni Unite nel 1996, ha un diametro di 3,3 metri. L'opera, definita dallo stesso Pomodoro “un grembo esterno liscio eruttato da forme interne complesse”, doveva essere una promessa di rinascita per “un mondo meno travagliato e distruttivo.
Forma, crepe e significato
L’artista, nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, aveva iniziato la carriera come geometra e orafo. Dalla metà degli anni Cinquanta risiede a Milano, dove dà vita a un linguaggio artistico incentrato sui solidi geometrici – sfere, coni, dischi – aperti con incisioni, graffi e squarci per svelare il caos interno in contrasto con la perfezione esteriore.
“Nel mio lavoro vedo le crepe, le parti erose, il potenziale distruttivo che emerge dal nostro tempo di disillusione”, dichiarava lo scultore riguardo alla sfera vaticana, che include un meccanismo interno che ruota grazie al vento
Un percorso poliedrico e internazionale
Pomodoro non è stato solo scultore: ha realizzato scenografie teatrali, progetti ambientali, macchine artistiche e persino un controverso crocifisso in vetroresina per la cattedrale di Milwaukee, con una corona di spine di quattro metri e mezzo
Ha inoltre insegnato nelle università americane Stanford, UC Berkeley e Mills College, portando la sua visione creativa oltreoceano.
Le sue opere, presentate in prestigiose retrospettive, hanno calcato spazi espositivi internazionali: dalla Biennale di Venezia ed Expo di Montreal al Forte Belvedere di Firenze.
Un’eredità che vive
La Fondazione Pomodoro, nata nel 1995 per preservare e promuovere il suo lavoro, continuerà a mantenere vivo il pensiero di un artista che ha saputo fondere arte, spiritualità e tensione sociale in un’unica, intensa espressione. Le sue creazioni rimangono testimoni silenziose del contrasto tra perfezione e fragilità, tra ordine e disordine.