Il colosso del lusso Louis Vuitton ha intentato causa per violazione della proprietà intellettuale contro il micro-produttore portoghese Licores do Vale, accusato di utilizzare un logo simile al celebre monogramma LV
Una battaglia legale dal sapore di favola, ma con conseguenze molto reali. Louis Vuitton, icona globale del lusso, ha avviato un’azione legale contro Licores do Vale, un micro-produttore artigianale portoghese, accusandolo di aver copiato il celebre monogramma LV per il suo marchio. La causa, depositata presso il Tribunale della Proprietà Intellettuale, mette in discussione la validità della registrazione concessa all’azienda portoghese nel gennaio 2025.
Al centro della contesa, il logo ideato da André Ferreira, fondatore di Licores do Vale, insieme alla sua fidanzata. Il simbolo – una “L” e una “V” stilizzate, con quest’ultima rovesciata per simboleggiare le montagne di Longos Vales – è finito nel mirino del colosso francese, che parla di “riproduzione quasi totale” del proprio marchio, anche a livello fonetico e concettuale.Come ha dichiarato al Jornal de Notícias, il produttore, André Ferreira, ha spiegato di aver sviluppato il logo insieme alla sua fidanzata per promuovere il prodotto nelle piccole fiere agricole della regione.
"La L sta per liquore e la V sta per valle, è stata capovolta per simboleggiare le montagne che circondano la parrocchia [di Longos Vales] e le foglioline rappresentano la natura", ha spiegato alla pubblicazione.
Il gigante contro l’artigiano: accusa di concorrenza sleale
Secondo quanto riportato dal Jornal de Notícias, la maison francese accusa il produttore di “sfruttamento parassitario del prestigio” del proprio marchio e di concorrenza sleale. Una mossa che ha sorpreso il giovane imprenditore, che ha definito il progetto “un hobby”, ancora privo di vendite effettive.
“La L sta per liquore, la V per valle. Le foglioline rappresentano la natura. Il logo non ha nulla a che vedere con Louis Vuitton”, ha dichiarato Ferreira. Eppure, nonostante la registrazione sia stata inizialmente approvata dall’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale portoghese, il ricorso presentato da Louis Vuitton ne sospende l’efficacia, lasciando l’attività in un limbo legale.
Il sostegno social al piccolo produttore
Mentre il caso solleva interrogativi su diritti di proprietà intellettuale e asimmetrie di potere economico, la solidarietà corre sui social. Soprattutto su Instagram, dove il profilo di Licores do Vale – con poco più di mille follower – è stato travolto da messaggi di supporto. In molti esortano Ferreira a resistere e continuare, trasformando l’attenzione mediatica in un’opportunità.
Il contrasto è evidente: Licores do Vale è un marchio nato in ambito rurale, con liquori venduti alle fiere locali; Louis Vuitton è un impero con oltre 55 milioni di follower solo su Instagram e 170 anni di storia nel mondo della moda di lusso.
Non è la prima volta che i grandi brand del lusso finiscono nell’occhio del ciclone per aver intentato cause a piccoli imprenditori. L’episodio solleva questioni cruciali: fino a che punto è lecito tutelare un’identità di marchio quando dall’altra parte c’è una realtà microscopica? E il diritto alla protezione del brand può andare oltre il contesto e la scala effettiva del business?
In attesa che il tribunale si esprima, il caso è già diventato un caso di studio mediatico, simbolo di un eterno scontro tra Golia e Davide, stavolta con una bottiglia di liquore al posto della fionda.