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Scavi abusivi nel centro di Napoli: scoperta una rara chiesa medievale dell'XI secolo

Chiesa medievale ritrovata a Napoli
Chiesa medievale ritrovata a Napoli Diritti d'autore  Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Diritti d'autore Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Di Ilaria Cicinelli
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Un imprenditore stava conducendo scavi abusivi nel sito archeologico finora sconosciuto danneggiando e saccheggiando l'area, ora posta sotto sequestro dai carabinieri. La chiesa ritrovata è un raro esempio di arte medievale di cui si conoscono pochissimi modelli in tutta Italia

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Le indagini del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli hanno portato a una rara scoperta archeologica nel centro di Napoli. Un imprenditore ha portato avanti scavi abusivi sfruttando il sito sotterraneo di un'antica chiesa medievale.

Per trarre profitto dal sito archeologico l'uomo ha agito utilizzando diversi suoi locali al livello della strada, collocati in centro città. Secondo i carabinieri, che hanno posto l'area sotto sequestro, le attività illecite erano finalizzate anche al saccheggio e alla distruzione di aree archeologiche.

La chiesa ritrovata a Napoli è un raro esempio di arte Medievale dell'XI secolo

La autorità hanno sottolineato l'importanza storica del ritrovamento. La chiesa risale all'XI secolo, sita a circa otto metri di profondità dal livello stradale, di cui è attualmente visibile un’abside semicircolare affrescata, in discreto stato di conservazione, sulla quale è parzialmente identificabile l’iconografia del Cristo in trono con al di sotto decorazioni a velarium e una iscrizione dedicatoria in parte già decifrata.

Dell’antica chiesa è emersa anche parte della pavimentazione realizzata in lastre di marmo bianco di spoglio. L’eccezionalità della scoperta restituisce al patrimonio pubblico i resti di un raro esempio di arte medievale di XI secolo, la cui decorazione riscontra delle similitudini con il vicino Sacello di Sant’Aspreno e si aggiunge alle non numerose testimonianze pittoriche del periodo medievale sul territorio nazionale

L'imprenditore conduceva anche altri scavi abusivi a danno di un palazzo settecentesco

Nel corso delle attività investigative sono stati ispezionati anche i numerosi locali di proprietà dell’imprenditore siti nel centro storico di Napoli, sottoponendo a sequestro anche altri cunicoli sotterranei oggetto di scavi clandestini, pertinenti alle fondamenta di un palazzo settecentesco registrato come bene culturale di particolare interesse storico-artistico.

All'imprenditore napoletano sono stati inoltre sequestrati circa 10mila frammenti di ceramica di epoca romana e medievale, probabilmente provenienti dal settore suburbano dell’antica città di Neapolis, riconducibili anche ad altre aree non esplorate nel corso delle attività investigative. Sono stati sequestrati 453 reperti archeologici integri di epoca romana, tra cui: crateri a figure rosse, anfore, lucerne e pipe in terracotta, monete di epoca romana e medievale.

Il materiale recuperato e l’intera area sotterranea in sequestro, saranno oggetto di ulteriori indagini e approfondimenti scientifici da eseguire con la competente Soprintendenza Archeologica della città di Napoli, per consentire la messa in sicurezza dei locali, la loro tutela e conseguente valorizzazione.

Il provvedimento eseguito è stato emesso nel corso delle indagini preliminari e l'imprenditore essendo sottoposto agli accertamenti degli inquirenti è quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.

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