Olimpiadi a Parigi, il braccio di ferro tra gli storici bouquinistes e la prefettura

Centinaia di bouquinistes di Parigi potrebbero essere costretti a traslocare in occasione dei Giochi Olimpici del 2024
Centinaia di bouquinistes di Parigi potrebbero essere costretti a traslocare in occasione dei Giochi Olimpici del 2024 Diritti d'autore Christophe Ena/AP
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Di Theo FarrantAP
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Le iconiche bancarelle di libri della Senna di Parigi rischiano di essere trasferite durante i Giochi Olimpici. Un'ipotesi che non va giù ai commercianti

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Se avete avuto il piacere di passeggiare lungo le pittoresche rive della Senna a Parigi, certamente vi sarete imbattuti negli affascinanti bouquinistes, le tipiche bancarelle di libri usati che costeggiano il fiume della capitale francese. Si tratta di negozi che ormai rappresentano elementi costituiti del panorama della Ville Lumière, portando con loro secoli di storia e rappresentando al contempo un punto di riferimento culturale per la metropoli. 

Ciò nonostante, le autorità parigine stanno ipotizzando di smantellarne e trasferirne circa 570, ovvero all'incirca il 60% del totale di quelle presenti lungo la Senna. Ciò per via della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici, prevista per il 2024. 

Una scelta invisa ai librai, che stanno alzando la voce per protestare. Sostengono che la decisione minaccia di cancellare un simbolo della città e potrebbe anche causare danni irreparabili ai tradizionali e antichi box verdi.

Breve storia dei bouquinistes

Credit: AFP
I bouquinistes in un'immagine del 1948Credit: AFP

La tradizione di vendere libri di seconda mano lungo la Senna affonda le proprie radici nel XVI secolo, quando dei librai itineranti si spostavano di città in città e allestivano bancarelle lungo le rive del fiume. Nel 1649, un primo decreto proibì la vendita di libri vicino al Pont-Neuf e nel 1721 un'altra ordinanza introdusse la possibilità di imprigionare chi fosse coinvolto in tale commercio.

In seguito la legge è stata abrogata e dal 1859 in poi i bouquinistes hanno ottenuto il diritto di vendere i loro libri e le loro merci in luoghi designati e stabili lungo il fiume.

Credit: AFP
L'attrice americana Paulette Goddard visita un bouquiniste nel 1955Credit: AFP

Il termine "bouquiniste" fece il suo esordio nel 1762 nelle pagine del Dictionnaire de l'Académie française, indicando inizialmente un "libraio" e derivando dal fiammingo "boekin", ovvero "piccolo libro". Le caratteristiche bancarelle di legno verde hanno iniziato a comparire nel XIX secolo e sono diventate uno dei simboli della città, nonché attrazioni turistiche.

Lo scontro sui Giochi Olimpici

Credit: Christophe Ena/AP
Turisti passeggiano accanto ai bouquinistes nel 2018Credit: Christophe Ena/AP

La città di Parigi ha promesso di organizzare una spettacolare inaugurazione il 26 luglio del prossimo anno, che dovrebbe attirare circa 600mila visitatori. Di conseguenza, la prefettura della città ha ordinato la rimozione, un giorno prima della cerimonia, di 570 bancarelle: le stesse che non si muovono da decenni.

Secondo le autorità sussistono infatti problemi di sicurezza: il rischio è che possano essere utilizzate per nascondere ordigni esplosivi durante la cerimonia di apertura, che vedrà sfilare lungo il fiume oltre 10.500 atleti di 206 delegazioni.

"Siamo un simbolo di Parigi", ha dichiarato Jérôme Callais, che vende libri sul molo dagli anni Novanta e dirige l'Associazione culturale dei librai di Parigi, che si batte per la salvaguardia delle bancarelle: "È come se la prefettura avesse deciso che la Torre Eiffel fosse troppo alta e che il terzo e il secondo piano dovessero essere rimossi perché entravano nell'obiettivo delle telecamere durante la cerimonia. Siamo decisi a non spostarci. Possiamo dialogare, ma è fuori discussione che si tocchino le nostre strutture".

Test di fattibilità

Credit: THOMAS COEX/AFP
Una bancarella nei pressi della cattedrale di Notre DameCredit: THOMAS COEX/AFP

In attesa dell'emissione di un decreto ufficiale, "il prefetto ha dato il suo consenso" per effettuare "test su tre o quattro bancarelle di diverso tipo", al fine di valutare la fattibilità del trasferimento ed eventualmente rivedere l'elenco delle strutture da spostare. Ciò dopo una riunione che ha coinvolto il Comune, alcuni commercianti di libri e la stessa prefettura. 

L'incontro è servito principalmente a "ristabilire il dialogo necessario", secondo Pierre Rabadan, vice responsabile dell'organizzazione dei Giochi Olimpici, che ha sottolineato l'impegno della città nei confronti dei bouquinistes. Il sindaco del 5° arrondissement, Laurence Berthout, ha espresso critiche per la lentezza delle procedure cittadine e ha chiesto di coinvolgere "esperti" accanto ai dipendenti comunali nella conduzione dei test. Il destino dei bouquinistes, insomma, è ancora in bilico.

Video editor • Theo Farrant

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