Chanel a Cuba? Dolciastro come un mojito.

Chanel a Cuba? Dolciastro come un mojito.
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Di Paolo Alberto Valenti
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Come esaltare l’esotismo a Cuba? Portateci la top model Gisele Bundchen e lo “zoo” degli attori hollywoodiani come Vin Diesel, Tilda Swinton

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Come esaltare l’esotismo a Cuba? Portateci la top model Gisele Bundchen e lo “zoo” degli attori hollywoodiani come Vin Diesel, Tilda Swinton, metteteli a reagire con una sfilata Chanel: è meglio che sorseggiare un mojito.

Cuba sta diventando una meta sempre piu’ ambita per l’esotismo, il glamour, ma intanto coesistono ancora ampie disparità di vita nella stessa isola caraibica. Gli avaneri hanno potuto vedere solo dai balconi la passerella. I locali volevano giustamente essere considerati anche loro pubblico importante della sfilata.

Chanel inaugura cosi’ la sua prima volta in America Latina, sul Paseo del Prado a l’Avana, sul marciapiede di marmo coloniale e la luce dei caraibi che autori come Alejo Carpentier, Lezama Lima e Guillermo Cabrera Infante hanno celebrato nel Novecento.

Lagerfeld, che guida Chanel dal 1983, ha portato ai tropici la sua collezione “Cruise” comunque disegnata per ricchi americani in vacanza. La moda Chanel non sarà certo venduta a Cuba dove il salario medio è ancora di 25 dollari al mese.

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