La Commissione europea e gli Stati membri stanno discutendo il possibile utilizzo dello strumento anti-coercizione, che consentirebbe al blocco di colpire i servizi digitali e finanziari in caso di mancato accordo con gli Stati Uniti sui dazi
La Commissione europea sta preparando gli Stati membri alla possibilità di ricorrere a misure anti-coercizione nella controversia tra l'Ue e gli Stati Uniti sui dazi, hanno dichiarato due fonti diplomatiche a Euronews.
I rappresentanti della Commissione hanno informato mercoledì gli Stati membri sull'andamento dei negoziati con gli Usa, presentando loro una scheda informativa che illustra le varie fasi del processo decisionale necessario per attivare questo strumento di difesa commerciale, considerato l'opzione nucleare.
Le misure anti-coercizione consentirebbero all'Ue di limitare l'accesso agli appalti pubblici, alle licenze o ai diritti di proprietà intellettuale per i servizi di un Paese terzo.
Una delle fonti ha detto che sembra esserci un'ampia maggioranza qualificata tra gli Stati membri per il dispiegamento dello strumento in caso i negoziati fallissero.
"La cena di stasera tra Macron e Merz sarà decisiva per ottenere una maggioranza qualificata", ha detto la seconda fonte. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ospiterà il presidente francese Emmanuel Macron per una cena a Berlino mercoledì.
Secondo la stessa fonte la Commissione sta lavorando a misure di ritorsione contro i servizi digitali e finanziari statunitensi se non si raggiungerà un accordo entro il 1° agosto.
Entrambi i diplomatici dell'Ue hanno confermato a Euronews che la Commissione e l'amministrazione statunitense stanno discutendo un dazio di base del 15 per cento sulle importazioni dell'Ue con alcune esenzioni, ma hanno detto che i negoziati erano tutt'altro che conclusi.
Contromisure per 93 miliardi di euro di importazioni Usa
L'Ue e gli Usa stanno negoziando da diversi mesi per risolvere la loro controversia commerciale. Attualmente gli Stati Uniti impongono dazi del 50 per cento su acciaio e alluminio dell'Ue, del 25 per cento sulle automobili e del 10 per cento su tutte le altre importazioni.
Il 12 luglio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha aumentato la pressione su Bruxelles minacciando di imporre dazi del 30 per cento a partire dal 1° agosto se non si fosse raggiunto un accordo.
Per contrastare l'imposizione unilaterale di dazi da parte degli Stati Uniti, l'Ue sta preparando contromisure mirate a due liste di prodotti statunitensi. Una lista è stata sospesa fino al 6 agosto, mentre la seconda deve ancora essere adottata dagli Stati membri.
Il portavoce della Commissione, Olof Gill, ha annunciato mercoledì che le due liste saranno unite, portando il valore totale delle misure di ritorsione a 93 miliardi di euro di importazioni statunitensi.
"Sebbene la nostra priorità siano i negoziati, continuiamo parallelamente a prepararci per tutti gli esiti, comprese le potenziali contromisure aggiuntive", ha dichiarato Gill, aggiungendo: "Per rendere le nostre contromisure più chiare, più semplici e più forti, fonderemo gli elenchi uno e due in un unico elenco (che non entrerà in vigore fino al 7 agosto) e lo sottoporremo all'approvazione degli Stati membri".
Il commissario Ue per il Commercio Maroš Šefčovič avrebbe avuto una telefonata con il suo omologo statunitense, il segretario al Commercio Howard Lutnick, mercoledì pomeriggio. "Sono in corso intensi contatti a livello tecnico e politico", ha dichiarato Gill.
"Dobbiamo cambiare il nostro metodo di negoziazione. Dobbiamo essere in grado di fare ritorsioni e di mettere sul tavolo qualsiasi opzione che possa cambiare l'equilibrio del negoziato", ha dichiarato lunedì a Berlino il ministro dell'Industria francese Marc Ferracci.