I tempi sono duri, ma Infineon si adatta. Il che ha permesso al secondo produttore mondiale di microchip di contrastare la tendenza ribassista alla borsa di Francoforte. In aumento del 5.8%, l’azione registra la piu’ forte crescita dell’indice Dax.
Nel terzo trimestre dell’esercizio il gruppo registra un utile operativo in calo del 41% a causa del forte aumento delle spese di funzionamento. Il giro d’affari è in calo solo del 5%. Un risultato migliore del previsto: di qui la decisione di dare un dividendo agli azionisti.
L’attività di Infineon ha sofferto del calo della domanda in Europa e in Asia, i principali mercati.
Bisogna dire che il gruppo registra piu’ del 40% del proprio fatturato dalla vendita di microchip all’industria dell’auto, un comparto in crisi nell’Europa occidentale. L’elettronica di grande consumo si vende male e l’industria riduce gli investimenti.
Infineon si dice convinta che sia le vendite sia gli utili siano destinati a diminuire. Cosi il gruppo ha deciso di limitare a 400 milioni di euro l’ammontare degli investimenti per l’esercizio in corso: è meno della metà della quota investita nel bilancio chiuso lo scorso settembre. La priorità è l’innovazione tecnologica: il gruppo inoltre ridurrà la capacità di produzione con conseguente disoccupazione per il personale.