Il premier ha detto che l'Ungheria deve fare molto contro il collasso dell'Ucraina. Secondo Orbán ci sarebbero gravi conseguenze non sono per Kiev ma anche per il suo Paese
Viktor Orbán è intervenuto domenica al "Raduno della pace" dei "Circoli civili digitali", una rete di gruppi di simpatizzanti del paritto Fidesz.
Il premier ungherese - per la prima volta dopo 15 anni di potere - si trova ad affrontare una vera e propria resistenza alle prossime elezioni, e la sua campagna elettorale sottolinea la sua esperienza in politica internazionale.
Parlando alla quinta tappa del suo "Country Tour" nella città meridionale di Szeged, si è rivolto ai sostenitori sulla politica estera dell'Ungheria.
"Il crollo dell'Ucraina sarebbe un disastro per l'Ungheria. Quindi il crollo dell'Ucraina non è solo nell'interesse dell'Ungheria, ma dobbiamo fare molto per evitare che accada", ha detto Orbán e ha aggiunto: "La gente di campagna e gli speculatori immobiliari capiscono perfettamente che il valore del proprio pezzo di terra è influenzato non solo dalle condizioni di quel terreno, ma anche dalle condizioni del pezzo di terra vicino, e anche da chi ci vive".
Orbán ha anche detto che l'Ucraina dipende dall'Ungheria per il 44% dell'elettricità e il 56% del gas naturale che consuma, aggiungendo che una parte significativa di questa energia proviene da fonti russe.
Venerdì, Orbán aveva commentato l'invasione russa dell'Ucraina affermando che "è difficile dire chi ha attaccato chi", una dichiarazione che si discostava dal consenso internazionale prevalente sulla guerra. Nel discorso di sabato, il premier ungherese ha ribadito la sua posizione secondo cui fornire assistenza all'Ucraina nella guerra contro la Russia contribuisce a prolungare il conflitto e, a suo avviso, non serve gli interessi dell'Ucraina.