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Zelensky in Italia per incontri con Papa Leone XIV e Giorgia Meloni

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e papa Leone XIV salutano i giornalisti durante il loro incontro a Castel Gandolfo (9 dicembre 2025)
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e papa Leone XIV salutano i giornalisti durante il loro incontro a Castel Gandolfo (9 dicembre 2025) Diritti d'autore  AP Photo/Andrew Medichini
Diritti d'autore AP Photo/Andrew Medichini
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky è a Castel Gandolfo da Papa Leone XIV. Nel primo pomeriggio viene ricevuto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo le riunioni a Londra e Bruxelles. Nel frattempo Trump gli chiede di farsi da parte e accusa l'Europa di debolezza

Volodymyr Zelensky è in Italia questo martedì per incontri con Papa Leone XIV e con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo un'agenda fitta di colloqui diplomatici lunedì a Londra e Bruxelles.

La giornata italiana del presidente ucraino è iniziata con l'incontro alle 9:40, quando è arrivato a Castel Gandolfo dove si trova il Pontefice in queste ore. Il colloquio è durato circa trenta minuti e al termine Papa Leone XIV e il suo ospite si sono affacciati insieme al balcone di villa Barberini, la residenza della Santa Sede nella cittadina alle porte di Roma, salutando i giornalisti ma senza rilasciare commenti.

Il Papa ha ribadito la "necessità di continuare il dialogo" e rinnovato il "pressante auspicio che le iniziative diplomatiche in corso possano portare ad una pace giusta e duratura".

Durante il "cordiale" colloquio, il quale ha avuto al centro la guerra in Ucraina - fa sapere la Sala Stampa della Santa Sede - non è mancato il riferimento alla questione dei prigionieri di guerra e alla necessità di "assicurare il ritorno dei bambini ucraini alle loro famiglie.

Zelensky a Palazzo Chigi da Meloni

A seguire nel primo pomeriggio è previsto il faccia a faccia con Meloni, che era collegata in videoconferenza con il meeting ristretto dei Volenterosi a Downing Street.

La presidente del Consiglio ha ribadito in quell'occasione che "è fondamentale aumentare il livello di convergenza su temi che toccano gli interessi vitali dell'Ucraina e dei suoi partner europei" e sull'importanza "dell'unità di vedute tra Ue e Stati Uniti per il raggiungimento di una pace giusta e duratura".

Meloni ha cercato finora una via di mezzo tra la prossimità del governo italiano alla linea della Casa Bianca sulle questioni internazionali e le posizioni più filo-ucraine degli alleati europei.

"Non siamo in guerra con la Russia", ha aggiunto martedì a margine di un evento a Roma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, "la scelta migliore è quella di far sedere Zelensky e Putin al tavolo della pace, questo è il primo sforzo da compiere".

La cena di Zelensky a Bruxelles con Rutte, Costa e von der Leyen

Nell'agenda del bilaterale a Roma figura certamente la mediazione per un accordo di pace tra Ucraina e Russia e, soprattutto, sulle sue condizioni.

Zelensky è tornato infatti escludere l'ipotesi di cedere territori ucraini, occupati o meno, parlando di una revisione del piano di pace da presentare a breve alla Casa Bianca, da dove tuttavia Donald Trump è tornato ad attaccare martedì tanto lui ("È tempo di indire elezioni presidenziali) quanto l'Unione europea ("Non sa cosa fare")

Da parte sua l'Unione Europea l'intento è "continuare a sostenere fermamente il Paese", come espresso dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e da quello del Consiglio europeo, Antonio Costa, dopo una cena a Bruxelles lunedì con il leader ucraino e il segretario generale della Nato, Mark Rutte.

"Le nostre proposte di finanziamento sono sul tavolo", ha affermato von der Leyen, "l'obiettivo è un'Ucraina forte, sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati".

Rimaniamo inflessibili nel nostro sostegno all'Ucraina”, ha precisato poi la presidente dell'organismo esecutivo di Bruxelles in un messaggio pubblicato su X. Aggiungendo che “la sicurezza dell'Ucraina deve essere garantita a lungo termine come una prima linea di difesa dell'Ue”.

Zelensky ha ribadito ai leader europei - al premier britannico, Keir Starmer, al presidente francese, Emmanuel Macron, e al cancelliere tedesco, Friederich Merz incontrati nel pomeriggio a Londra - che il governo ucraino non ha "né il diritto legale né quello morale" di cedere i propri territori alla Russia.

"La Russia insiste fermamente affinché rinunciamo ai territori. Ma noi non vogliamo assolutamente rinunciare a nulla. È per questo che stiamo lottando", ha detto Zelensky. Secondo il quale "gli Stati Uniti stanno lavorando per trovare un compromesso che soddisfi entrambe le parti".

Trump chiede elezioni in Ucraina

Sembra tuttavia, secondo due funzionari ucraini citati dal sito Axios, che gli Usa stiano premendo su Kiev affinché accetti il piano di pace del presidente Donald Trump, stando a quanto emerso dal colloquio telefonico di due ore avuto dal leader ucraino lo scorso fine settimana con i negoziatori Usa, Steve Witkoff e Jared Kushner.

"La Russia è ovviamente in una posizione di forza", ha dichiarato Trump in un'intervista a Politico, aggiungendo che "i leader europei parlano ma non producono, e la guerra continua all'infinito".

Trump ha spiegato di avere proposto un nuovo piano di pace che "alcuni funzionari ucraini apprezzano", ma di cui "Zelensky ancora non ha letto la bozza" tanto da sostenere che per il presidente ucraino "è giunto il momento di tenere delle elezioni e fare scegliere il popolo".

Il piano per l'Ucraina, presentato originariamente in 28 punti a Ginevra a inizio mese e poi corretto su richiesta di Kiev e Bruxelles, sarebbe "peggiorato" dopo l'incontro a Mosca tra gli inviati di Trump e il presidente russo, Vladimir Putin, la scorsa settimana al Cremlino.

La stessa fonte ha affermato che nel corso della telefonata i due negoziatori statunitensi sembravano volere un chiaro "sì" da Zelensky al piano di Trump: "Sembrava che gli Stati Uniti stessero cercando di venderci in modi diversi la volontà russa di annettere l'intero Donbass e che gli americani volessero che Zelensky accettasse tutto nel corso della telefonata".

Alexander B. Gray, ex capo del Consiglio di sicurezza nazionale nel corso del primo mandato di Trump e oggi membro dell’Atlantic Council, ha sottolineato al Corriere della Sera che “gli Stati Uniti non vogliono la sconfitta di Kiev, ma una soluzione realistica".

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