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Ucraina, niente pace senza accordo sui territori: Mosca chiude la porta, poi definisce “costruttivi” i colloqui con gli Usa

 Putin, secondo a sinistra, il consigliere presidenziale russo per la politica estera Yuri Ushakov, a sinistra, e l'amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti, rappresentante speciale del presidente per gli investimenti.
Putin, secondo a sinistra, il consigliere presidenziale russo per la politica estera Yuri Ushakov, a sinistra, e l'amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti, rappresentante speciale del presidente per gli investimenti. Diritti d'autore  Alexander Kazakov/Sputnik
Diritti d'autore Alexander Kazakov/Sputnik
Di Jeremiah Fisayo-Bambi Agenzie: AP
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Dialogo costruttivo tra Usa e Russia sul conflitto in Ucraina, ma il compromesso sul territorio resta lontano. Mosca accusa l’Ue di ostacolare i negoziati

I colloqui tra Russia e Stati Uniti per porre fine alla guerra in Ucraina - un conflitto che va avanti da quasi quattro anni - sono stati definiti “costruttivi” dal consigliere presidenziale Yuri Ushakov. Nonostante le cinque ore di discussione abbiano segnato un passo avanti, Mosca considera ancora lontano un compromesso sui punti chiave del negoziato.

Ushakov ha descrittol’incontro come “utile, costruttivo e sostanziale”, precisando però che si è parlato soprattutto dell’impianto generale della proposta di pace americana, senza entrare in dettagli o formulazioni definitive. Alla domanda se i colloqui avessero avvicinato la prospettiva della pace, ha risposto: “Non più lontana, questo è certo”.

Il nodo irrisolto del territorio

Secondo Ushakov, la questione territoriale rimane l’ostacolo più grande. Senza un accordo chiaro sulle aree contese, il Cremlino non intravede “alcuna reale risoluzione della crisi”. Nonostante ciò, ha aggiunto, sia Washington sia Mosca riconoscono la necessità di proseguire i contatti: “C’è ancora molto lavoro da fare. Questo è ciò che è stato concordato, e i contatti continueranno”.

Le dichiarazioni arrivano dopo l’incontro tra Vladimir Putin, l’inviato del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero Jared Kushner. I colloqui, iniziati nella tarda serata di martedì, rientrano nella nuova spinta diplomatica degli Stati Uniti per facilitare un possibile accordo di pace. Entrambe le delegazioni hanno scelto di mantenere riservati i contenuti dell’incontro.

Ushakov ha comunque confermato che alcune proposte statunitensi “appaiono più o meno accettabili”, mentre altre “non piacciono affatto” al Cremlino e dovranno essere oggetto di ulteriori discussioni.

Ci sono stati anche altri punti di divergenza, sui quali Mosca non ha fornito dettagli: “Su alcune questioni abbiamo trovato un’intesa, su altre il Presidente è stato critico e ha espresso un atteggiamento persino negativo”.

Colloqui con l'inviato speciale statunitense Steve Witkoff, secondo a sinistra, e Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump, terzo, al Palazzo del Senato del Cremlino a Mosca
Colloqui con l'inviato speciale statunitense Steve Witkoff, secondo a sinistra, e Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump, terzo, al Palazzo del Senato del Cremlino a Mosca Alexander Kazakov/Sputnik

Il piano di Trump e le tensioni con Kiev e l’Ue

L’iniziativa diplomatica arriva pochi giorni dopo un incontro tra funzionari statunitensi e una delegazione ucraina in Florida. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha definito quei colloqui “cautamente ottimistici”.

Al centro degli sforzi si trova il piano di pace promosso da Trump, pubblicato il mese scorso. Il progetto ha suscitato forti perplessità a livello internazionale per la sua evidente inclinazione verso le richieste di Mosca. Il piano prevede, tra l’altro, la rinuncia dell’Ucraina all’intera regione del Donbass a favore della Russia e l’abbandono definitivo dell’aspirazione a entrare nella Nato, condizioni che Kiev considera inaccettabili.

Putin accusa l’Europa: “Stanno sabotando il processo di pace”

In questo contesto, Putin ha accusato gli alleati europei dell’Ucraina di ostacolare l’iniziativa americana. “Non hanno un programma di pace, sono dalla parte della guerra”, ha dichiarato il presidente russo.

Secondo Putin, l’Ue starebbe modificando le proposte statunitensi inserendo “richieste assolutamente inaccettabili per la Russia”, bloccando così l’intero processo e attribuendo poi la responsabilità del fallimento a Mosca.

Putin ha inoltre ribadito che la Russia non ha intenzione di attaccare i Paesi europei, nonostante le preoccupazioni espresse da alcune capitali dell’Ue. Ha però precisato che Mosca è pronta a difendersi “se qualcuno portasse la guerra nel nostro territorio”.

Dopo i colloqui a Mosca tra i rappresentanti statunitensi e Vladimir Putin, Witkoff e Kushner avrebbero in programma di incontrare Zelensky per informarlo direttamente sui risultati delle trattative e discutere delle prossime mosse.

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