Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Meloni prova ad aumentare il peso dell'Italia nel Golfo: da partner commerciale ad attore politico

Meloni con Trump in occasione del vertice su Gaza a Sharm el-Sheikh, in Egitto, lo scorso 13 ottobre
Meloni con Trump in occasione del vertice su Gaza a Sharm el-Sheikh, in Egitto, lo scorso 13 ottobre Diritti d'autore  Suzanne Plunkett, Pool Photo via AP
Diritti d'autore Suzanne Plunkett, Pool Photo via AP
Di Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi Commenti
Condividi Close Button

Si è chiusa la visita della premier italiana in Bahrein, ospite d'onore del 46° vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo. La diplomazia di Meloni in questa parte del Medio Oriente apre al ruolo auspicato da Roma come mediatore tra le monarchie della regione, l'Europa e gli Stati Uniti

Giorgia Meloni è intervenuta mercoledì al vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Gcc) in Bahrein, assicurando sostegno agli sforzi in corso per risolvere le crisi del Medio Oriente e offrendo di ospitare un nuovo format di dialogo tra i Paesi del Golfo e quelli del Mediterraneo, che garantirebbe all'Italia un peso maggiore nella regione.

A Manama, invitata come ospite d'onore del vertice, la premier ha firmato due memorandum nel settore industriale con il Regno del Bahrein, ma ha ribadito soprattutto che l'Italia può rappresentare una porta d'accesso per il Golfo all'Europa e, potenzialmente, agli Stati Uniti.

Meloni ha esortato a dare "un impulso ancora più forte a una cooperazione economica che oggi vale 35 miliardi di dollari l'anno, ma che non esprime ancora il vero potenziale della nostra relazione".

Come può cambiare la presenza dell'Italia nel Golfo

"Ho trovato totale disponibilità ma, credo, che l'invito fosse anche un riconoscimento al lavoro che l'Italia ha fatto. Stiamo lavorando per arrivare a una cooperazione più strutturata", ha detto Meloni ai media, "ho avuto la possibilità di parlare di persona con i leader di Oman e Kuwait che non avevo ancora incontrato personalmente".

Da queste parole, e dall'attenzione mostrata in tre anni di governo verso i Paesi del Gcc (composto da Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar e Kuwait), traspare la volontà di ampliare la partecipazione italiana nell'area.

Già le visite reciproche di esponenti del governo italiano e delle monarchie del Golfo, al pari dell'incontro al margine del vertice di Manama tra Meloni e il principe saudita Mohamed bin Salman, indicavano la volontà di Roma di evolvere da attore solo commerciale a partner politico nella regione.

"È stato sicuramente notato un certo ruolo privilegiato che l'Italia ha assunto con l'arrivo della presidenza Trump, quindi è una relazione bilaterale tra Italia e Stati Uniti che si rafforza in un quadro in cui la relazione con l'Unione europea ha delle grosse difficoltà", ha detto a Euronews Luigi Narbone, Direttore della Mediterranean Platform presso la School of Government dell'università Luiss Guido Carli di Roma.

"In questo contesto i Paesi del Golfo riconoscono all'Italia un possibile ruolo di ponte", ha proseguito Narbone.

Secondo il professore - che ha avuto una lunga carriera diplomatica con Onu e Ue in Arabia Saudita, Bahrein, Kuwait, Qatar ed Emirati Arabi Uniti - il profilo dell'Italia nella regione si alza proporzionalmente allo scemare di quello di attori tradizionali, come la Francia, "che sono in un momento in cui chiaramente, per ragioni di politica interna, non riescono ad avere il ruolo storico svolto in passato".

Per Narbone, dunque, l'Italia potrebbe trarre vantaggio a lungo termine dall'attuale congiuntura politica favorevole nel Golfo utilizzando "la leva europea nelle partite importanti che si stanno giocando nella regione".

L'area del Golfo Persico è d'altra parte tra quelle citate nel Patto per il Mediterraneo presentato dall'Unione europea lo scorso ottobre.

Qual è lo scambio commerciale tra Italia, Bahrein e i Paesi del Gcc

Gli accordi appena firmati da Fincantieri per la produzione di unità militari e da Roboze per la creazione di una smart factory in Bahrein si aggiungono al Partenariato strategico sugli Investimenti siglato tra Roma e Manama lo scorso settembre.

La crescita del ruolo dell'Italia, comunque, si basa su una presenza già consolidata nell'area. Nel 2024, l’export verso i Paesi del Golfo Persico è aumentato a circa 13,3 miliardi di euro (+14,2 per cento), mentre l’import è diminuito a circa 7,3 miliardi di euro, secondo un rapporto della Confederazione Italiana Armatori.

In particolare, lo scorso anno ha segnato un record per le esportazioni italiane verso gli Emirati, con un valore di circa 7,9 miliardi di euro (in crescita del 19,4 per cento rispetto all’anno precedente) tra meccanica industriale, moda, gioielli, arredamento e agroalimentare.

Tuttavia, gli scambi commerciali hanno risentito della crisi innescata dalla guerra di Gaza e dalle rappresaglie lanciate dagli Houthi yemeniti contro i cargo in navigazione nello stretto di Hormuz in direzione del Mediterraneo.

Si stima che a causa dei rischi posti da questa rotta, usata anche dalle navi in transito dal Golfo Persico attraverso il Mare Arabico, il tonnellaggio delle navi dirette verso il Canale di Suez sia diminuito fino al 70 per cento nel 2024, con perdite rilevanti per le economie mediterranee inclusa l'Italia.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi Commenti

Notizie correlate

Golfo 2025: l’Italia di Meloni in prima linea con Francia e Germania nella corsa agli investimenti

Meloni in Bahrein dopo l'accordo con l'Arabia Saudita e su Almasri: "Chiediamo chiarimenti a Cpi"

Bahrein: Meloni al Consiglio di cooperazione del Golfo, l'Italia firma due memorandum commerciali