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Macron cerca di rassicurare la Francia sul nuovo servizio militare volontario

Intervenendo su RTL martedì mattina, Macron ha difeso la necessità di stringere il legame tra cittadini e forze armate
Intervenendo su RTL martedì mattina, Macron ha difeso la necessità di rafforzare il legame tra i cittadini e le forze armate Diritti d'autore  Thibault Camus/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Thibault Camus/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Sophia Khatsenkova
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I commenti del presidente francese Emmanuel Macron sono arrivati prima di una riunione in videoconferenza della Coalizione dei Volenterosi a sostegno dell'Ucraina, durante la quale dovrebbe discutere del piano di pace proposto dagli Stati Uniti

Il presidente francese Emmanuel Macron dovrebbe svelare i dettagli del nuovo servizio militare volontario giovedì durante una visita alla base della 27a Brigata di Fanteria di Montagna a Varces, nel sud-est del Paese.

L'annuncio segna un cambiamento significativo, tre decenni dopo che l'ex presidente Jacques Chirac aveva abolito la coscrizione obbligatoria nel 1996.

Parlando alla radio francese Rtl martedì mattina, Macron ha difeso la necessità di rafforzare il legame tra cittadini e forze armate. "Dobbiamo rafforzare il patto tra le forze armate e la nazione", ha detto il presidente francese, sottolineando che il nuovo programma mira a modernizzare il quadro del servizio nazionale.

Macron ribadisce che il servizio militare rimarrà volontario

L'idea di ripristinare una qualche forma di servizio nazionale è rimasta in sospeso fin dalla prima campagna presidenziale di Macron nel 2017. La sua proposta iniziale ha portato alla creazione del Servizio nazionale universale (Snu), un programma incentrato sul civile e volto a promuovere l'impegno civico tra i giovani.

Tuttavia, il Snu ha dovuto affrontare costi elevati, problemi di attuazione e una diffusione limitata. Alla fine è stato accantonato dopo che Sébastien Lecornu è diventato primo ministro a settembre.

Nell'intervista a Rtl Macron non ha confermato il ritorno al servizio obbligatorio, ma ha ribadito che il progetto rimarrà volontario. Soprattutto, ha cercato di dissipare i timori che il programma rinnovato possa comportare un dispiegamento in Ucraina. "Dobbiamo, in ogni caso, dissipare immediatamente ogni confusione sul fatto che stiamo per inviare i nostri giovani in Ucraina", ha insistito Macron. "Non si tratta affatto di questo".

Martedì scorso, il generale delleforze armate francesi Fabien Mandon ha sperto un dibattito pubblico dopo aver detto al Congresso dei sindaci francesi che la Francia rischia di fallire se non è disposta ad accettare di "perdere i nostri figli" per "proteggere ciò che siamo".

Le implicazioni finanziarie del nuovo programma rimangono uno dei punti interrogativi più significativi. Secondo una nota dell'Alto Commissario per la pianificazione, un programma analogo per 70mila partecipanti costerebbe 1,7 miliardi di euro all'anno. Questa spesa non è inclusa nell'attuale legge sul bilancio militare della Francia per il periodo 2024-2030.

Lecornu ha anche annunciato che presto coinvolgerà il parlamento su questioni di difesa più ampie, puntando a un voto in entrambe le camere.

L'Europa cambia opinione sul servizio militare

La Francia non è l'unica a riconsiderare il proprio approccio alla preparazione militare in seguito alle accresciute tensioni con la Russia. Diversi Paesi europei hanno recentemente ampliato o rilanciato i programmi di servizio nazionale.

Belgio, Paesi Bassi e Germania hanno manifestato interesse per modelli di coscrizione volontaria o selettiva.

Ad agosto Berlino ha approvato una legge che introduce il servizio militare volontario, con l'invio di questionari a tutti i diciottenni a partire dal 2026 per valutare le loro capacità e il loro interesse a entrare nella Bundeswehr.

Dieci Paesi dell'Ue mantengono o hanno reintrodotto il servizio obbligatorio: Austria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania e Svezia.

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