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Crisi delle uova nell'Unione europea: prezzi aumentati del 10%

Uova e aumenti di prezzo nell'UE, anno 2025 (Immagine d'archivio)
Uova e aumenti di prezzo nell'UE, anno 2025 (Immagine d'archivio) Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved.
Di Jesús Maturana Agenzie: Eurostat
Pubblicato il
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Aumentano i prezzi delle uova in gran parte dei Paesi dell'Unione europea. In Spagna il dato è preoccupante perché si tratta dell'alimento che ha registrato l'incremento maggiore

L'aumento dei prezzi delle uova è un fenomeno che interessa tutta l'Unione europea, anche se con intensità molto diverse a seconda dei Paesi.

I dati Eurostat fino a settembre rivelano che la media europea ha registrato un aumento del 10% della variazione su base annua, mentre nell'area euro l'incremento è stato del 6,8%, mostrando una significativa frammentazione del mercato continentale.

Tuttavia, queste cifre nascondono grandi disparità tra gli Stati membri. Mentre Paesi come la Francia hanno registrato un aumento di appena l'1,6% e la Germania del 3,1%, altri hanno registrato aumenti molto più consistenti.

In testa alla classifica c'è la Repubblica Ceca con un aumento del 38,6%, seguita dalla Slovacchia (30,9%) e dal Portogallo (30,4%).

L'Italia ha registrato un aumento del 7,1%, poco più della media dell'eurozona (6,8%) ma inferiore alla media dei Paesi Ue.

La Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea monitora settimanalmente i prezzi all'origine in tutti i Paesi membri, stabilendo riferimenti medi che vanno dai 2,8 ai 3 euro al chilo a seconda del tipo di produzione. Questo monitoraggio rivela che, sebbene i prezzi assoluti varino moderatamente tra i Paesi, la velocità dell'aumento diverge drasticamente: alcuni grandi produttori come Francia e Germania mantengono una relativa stabilità, mentre altri mercati sperimentano significative pressioni inflazionistiche.

Il contesto europeo, che sembra ricalcare quello statunitense, mostra che i fattori strutturali influenzano il continente in modo disomogeneo: circostanze geopolitiche, climatiche e di costo incidono con intensità diversa a seconda delle caratteristiche di ciascun mercato nazionale, della struttura produttiva e delle dinamiche locali di domanda e offerta.

Il caso spagnolo: leader negli aumenti di prezzo tra i grandi produttori

La Spagna, terzo produttore di uova nell'Ue, presenta una situazione paradossale: mentre il suo prezzo all'origine è ancora leggermente inferiore alla media europea, l'aumento del 22,5% su base annua la rende uno dei mercati in cui i prezzi aumentano più rapidamente. Questo aumento colloca le uova come il prodotto alimentare che ha subito il maggior incremento in Spagna, al di sopra del caffè (19%), della carne bovina (18%) e del cioccolato (16%).

I dati dell'Indice dei prezzi al consumo (Ipc) mostrano che l'aumento è quasi dieci volte superiore a quello dei prodotti alimentari nel loro complesso (2,4%) e sette volte superiore a quello dell'Ipc generale ( 3,1%). Nella classifica di tutti i prodotti di consumo, le uova sono al quarto posto in termini di aumento dei prezzi, dietro solo alla raccolta dei rifiuti, agli alberghi e agli abbonamenti per i trasporti.

L'aumento è stato particolarmente pronunciato nel 2025, con una crescita cumulata del 21,7% fino a quest'anno. Gli aumenti maggiori sono stati registrati a marzo (7,2%) e ad aprile (5,7%) e, dopo alcuni mesi di moderazione, a ottobre si è registrata una forte ripresa: un ulteriore 5,1%. Il prezzo all'origine è ora superiore a tre euro al chilo per quasi tutte le varietà, con un aumento di oltre 70 centesimi rispetto all'anno precedente.

Il ministro dell'Agricoltura, Luis Planas, ha sottolineato che il problema non è ciclico. "L'evoluzione dei prezzi è in atto dal 2021 e risponde a uno squilibrio strutturale", ha detto. Il consumo è cresciuto del 3% l'anno scorso, mentre la produzione è aumentata appena dello 0,4%, creando una tensione tra domanda e offerta che spiega la pressione al rialzo dei prezzi, anche se non giustifica completamente la differenza con gli altri Paesi europei.

Differenze per tipo di produzione e prospettive

I prezzi variano in modo significativo a seconda del metodo di allevamento. Le uova di galline allevate in gabbia o a terra costano all'origine 2,99 e 3,13 euro al chilo, superando la media europea rispettivamente di 16 e 8 centesimi dall'inizio di ottobre. Al contrario, le uova da allevamento all'aperto e biologiche rimangono più economiche di 15 e 38 centesimi rispetto alla soglia Ue, con prezzi di 3,2 e 4,18 euro al chilo.

Nell'ultimo mese, tutte le varietà hanno subito aumenti tra i 25 e i 40 centesimi, e l'aumento su base annua supera in tutti i casi i 70 centesimi. Questo trend di crescita, iniziato a luglio secondo i dati della Commissione europea, non mostra ancora segni di moderazione, nonostante questa settimana il ministero dell'Agricoltura spagnolo abbia decretato il confinamento di tutti gli allevamenti di pollame all'aperto per prevenire la diffusione dell'influenza aviaria, una misura che potrebbe avere un impatto sulla produzione futura.

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