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Israele accusa cittadino di origini iraniane di spionaggio: "Passate informazioni a Teheran su operazioni militari"

caccia F-35 israeliani
caccia F-35 israeliani Diritti d'autore  AP
Diritti d'autore AP
Di Farhad Mirmohammadsadeghi
Pubblicato il
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Un israeliano di origini iraniane è stato arrestato con l'accusa di aver trasmesso informazioni sensibili all'Iran. Avrebbe rivelato dettagli su operazioni militari e spostamenti di droni. Rischia l’ergastolo

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Un cittadino israeliano di origine iraniana è stato arrestato il 1° luglio con l’accusa di aver trasmesso informazioni riservate al nemico, in particolare alla Repubblica islamica dell’Iran, durante le recenti tensioni armate tra Israele e Hamas e durante la guerra lampo di 12 giorni tra Israele e Iran avvenuta lo scorso mese.

Secondo l’atto d’accusa, l’uomo avrebbe fornito dati militari sensibili a un agente iraniano, tra cui la conferma che missili iraniani avevano colpito la base aerea israeliana di Navatim nel 2024, e che Israele si stava preparando a un attacco diretto contro l’Iran, inclusa un’operazione dei ranger nei siti nucleari. Avrebbe anche riferito che droni israeliani erano partiti dall’Azerbaijan verso l’Iran.

L’individuo – il cui nome è stato oscurato per legge – è accusato di spionaggio, contatto con agente straniero e minaccia alla sicurezza nazionale. Le accuse sono considerate gravissime e, se confermate, potrebbero costargli l’ergastolo.

Una relazione sentimentale usata per reclutarlo

Stando all’accusa, l’uomo era immigrato in Israele dall’Iran nel 1999. Nel 2010 ha tentato di riallacciare rapporti con la sua città natale, passando per la Turchia. Lì si è recato all’ambasciata iraniana, da cui sarebbe uscito con "documenti ufficiali", di cui non è stata rivelata la natura.

Successivamente avrebbe avviato una relazione con una donna iraniana, la quale sarebbe stata contattata dai servizi di intelligence di Teheran per organizzare un incontro con l’uomo. Il sospettato ha poi incontrato due agenti iraniani nel settembre 2024, sempre in Turchia, e avrebbe mantenuto contatti tramite Telegram una volta rientrato in Israele.

Informazioni ottenute tramite un amico e rivelazioni compromettenti

Il presunto collaboratore avrebbe anche sfruttato l’amicizia con un israeliano vicino a fonti governative per ottenere informazioni riservate. In particolare, avrebbe tradotto e trasmesso conversazioni tra quest’amico e un presunto marinaio iraniano in contatto con Israele — identità che avrebbe poi rivelato agli iraniani.

Tra le informazioni trasmesse figurano anche i preparativi israeliani per attacchi aerei e di commando, oltre alle rotte di invio dei droni. Non è chiaro se l’uomo abbia ricevuto un compenso per le informazioni fornite.

Allarme sicurezza: decine di casi sotto indagine

Il caso rientra in un quadro più ampio di intensificazione delle attività di spionaggio iraniane, secondo quanto riferito dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano. Solo nell’ultimo anno, oltre 20 persone sono state arrestate con accuse simili. Le autorità israeliane stimano che centinaia di cittadini potrebbero già lavorare per Teheran.

Per contrastare questa minaccia crescente, il governo israeliano ha lanciato una campagna di sensibilizzazione pubblica, mirata a dissuadere i cittadini da qualsiasi collaborazione con l’Iran.

Il caso resta sotto stretta osservazione da parte dell’intelligence, mentre cresce la preoccupazione per la penetrazione dei servizi segreti iraniani all’interno della società israeliana.

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