Il museo più visitato al mondo è chiuso da lunedì mattina, dopo che il personale del Louvre ha votato uno "sciopero rinnovabile" per protestare contro le proprie condizioni di lavoro
Il Museo del Louvre di Parigi non ha aperto le sue porte lunedì mattina, dopo che quasi 400 membri del personale hanno votato "all'unanimità" per uno "sciopero rinnovabile", secondo i sindacati Cgt e Cfdt.
I due sindacati protestano contro il "deterioramento" delle condizioni di lavoro e del modo in cui il pubblico viene trattato nel museo parigino.
Il progetto per ristrutturare il Louvre annunciato da Macron
Uno striscione srotolato lunedì dal personale davanti alla piramide recitava: "Il Louvre lotta per condizioni di lavoro dignitose, salari più alti e più personale, contro lo stato di degrado del palazzo e il progetto Lnr".
Il progetto Lnr (Louvre Nouvelle Renaissance) è un vasto progetto di ristrutturazione annunciato all'inizio dell'anno da Emmanuel Macron, che mira a modernizzare il museo più visitato al mondo.
I sindacati hanno annunciato che la prossima assemblea generale si terrà mercoledì alle ore 9, poiché il Louvre è chiuso il martedì.
Mobilitazione "intersettoriale" su larga scala del personale del Louvre
Christian Galani, delegato della Cgt, chiede "un cambio di marcia (...) per quanto riguarda le priorità e le questioni urgenti" relative alla "sicurezza" e alla "ristrutturazione" dell'edificio.
Galani ha sottolineato che "nell'arco di quindici anni sono stati persi duecento equivalenti a tempo pieno" al Louvre, anche se "il numero dei visitatori è aumentato della metà".
Valérie Baud, rappresentante della Cfdt, ha aggiunto che lo sciopero coinvolge diversi settori del museo, tra cui "curatori, personale di accoglienza e di sicurezza, personale di supporto, avvocati e grafici".
La scorsa settimana, nel tentativo di evitare la chiusura del museo, il ministero della Cultura ha organizzato diversi incontri di negoziazione con i sindacati. La ministra della Cultura Rachida Dati si è impegnata a revocare il taglio di 5,7 milioni di euro alla sovvenzione statale per il Louvre previsto dalla legge finanziaria per il 2026.
Tuttavia, la Cgt sostiene che questi incontri non hanno portato a "nessun altro progresso significativo", mentre la Cfdt ha salutato le discussioni come "condotte in modo intelligente e calmo". "Non ci sono stati annunci eclatanti, non c'è stata rabbia, tutti hanno capito entrambe le parti", ha dichiarato Baud.
I gioielli della corona rubati al Louvre ancora introvabili
Lo sciopero è un'ulteriore battuta d'arresto per la direzione del Louvre, che sta affrontando le ripercussioni del furto di alto profilo di otto gioielli della corona avvenuto il 19 ottobre. Da allora sono stati arrestati diversi sospetti, ma il bottino, del valore di 88 milioni di euro, rimane introvabile.
Nelle ultime settimane, le indagini hanno rivelato gravi carenze nei sistemi di sicurezza del museo, in particolare nel sistema di sorveglianza. In un rapporto schiacciante pubblicato all'inizio di novembre, la Corte dei Conti ha accusato la direzione del Louvre di aver "favorito operazioni visibili e attraenti" a scapito della sicurezza.
Il documento sottolineava che un audit ufficiale effettuato nel 2017 aveva già individuato diverse "vulnerabilità" - tra cui "l'inadeguatezza e l'invecchiamento dei sistemi tecnici di protezione del sito" - e metteva in guardia dai rischi di un "attacco" di sicurezza contro il museo con conseguenze potenzialmente "drammatiche".
Per "riorganizzare a fondo il museo", Dati ha nominato Philippe Jost - l'alto funzionario responsabile della ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame - per lavorare con il presidente e direttore del Louvre, Laurence des Cars, nei prossimi mesi.
La ministra della Cultura francese ritiene che"sia necessario adottare misure essenziali che vanno ben oltre la sicurezza". Ma la Cgt chiede dettagli sulla "portata esatta" di questa iniziativa e insiste sul fatto che "qualsiasi riflessione sul futuro del Louvre non può limitarsi a un approccio tecnico e organizzativo".