Sette uomini iraniani sono comparsi in tribunale nel Regno Unito con l'accusa di aver aggredito un manifestante filogovernativo fuori dall’ambasciata iraniana a Londra. La vittima è in gravi condizioni
Sette cittadini iraniani, di età compresa tra i 30 e i 50 anni, sono comparsi lunedì davanti alla Westminster Magistrates’ Court, nel Regno Unito, con l’accusa di aver aggredito un manifestante fuori dall’ambasciata iraniana a Londra. Secondo l'accusa, i sette avrebbero attaccato un uomo identificato come sostenitore del regime di Teheran, durante una manifestazione di segno opposto, ferendolo gravemente.
Il fatto è avvenuto venerdì mattina nei pressi della sede diplomatica. Le autorità britanniche hanno confermato che la vittima, colpita ripetutamente, ha riportato costole e caviglia fratturate e una sospetta emorragia cerebrale. È attualmente ricoverata in ospedale in condizioni critiche.
Sei minuti di violenza dopo un gesto simbolico
La procuratrice Rachel Hughes ha descritto la scena come un’escalation improvvisa. Durante la protesta, una bandiera iraniana sarebbe stata posta a terra. Uno dei manifestanti filogovernativi si sarebbe inginocchiato e l’avrebbe baciata, prima di tentare di allontanarsi con essa. A quel punto, secondo quanto riportato in aula, i sette imputati lo avrebbero inseguito e aggredito per circa sei minuti.
Gli avvocati della difesa hanno sostenuto che i sette uomini sono noti oppositori del governo iraniano e che avevano ricevuto minacce legate alle loro posizioni politiche. Secondo la stampa britannica, la difesa ha lasciato intendere che il gesto del manifestante fosse una provocazione mirata.
Tensione internazionale sullo sfondo del caso
L’incidente arriva in un momento particolarmente teso nei rapporti tra Iran, Israele e Stati Uniti. Nelle ultime due settimane, il Medio Oriente è stato teatro di uno scambio quotidiano di attacchi missilistici e con droni tra Iran e Israele, culminati con un raid iraniano contro una base americana in Qatar. Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato martedì una tregua tra le parti, ma già poche ore dopo Israele ha accusato Teheran di aver violato il cessate il fuoco.
In questo clima di tensione crescente, anche le comunità diasporiche si trovano coinvolte in dinamiche conflittuali, come dimostrerebbe il caso londinese.
In attesa del processo, imputati in custodia cautelare
La giudice ha disposto la custodia cautelare per tutti gli imputati, negando la libertà su cauzione. I sette torneranno in aula presso la Southwark Crown Court il 21 luglio. Intanto, proseguono le indagini per chiarire se l’aggressione sia stata premeditata o frutto di un’escalation inaspettata.
L’episodio rilancia l’attenzione sulla crescente polarizzazione all’interno della diaspora iraniana in Europa, e sulla necessità di misure di sicurezza rafforzate intorno alle sedi diplomatiche, soprattutto in tempi di crisi internazionale.