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Usa e Israele difendono gli attacchi contro l'Iran alle Nazioni Unite, Teheran promette ritorsioni

Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, a una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, 20 giugno 2025
Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, a una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, 20 giugno 2025 Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved.
Di Jeremiah Fisayo-Bambi & AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Durante una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Washington e Tel Aviv hanno giustificato i raid contro tre siti iraniani, definendoli una misura necessaria. Russia, Cina e Iran accusano gli Stati Uniti di sabotare la diplomazia. Guterres lancia un appello alla pace

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Domenica, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Stati Uniti e Israele hanno difeso con fermezza la loro azione militare contro i siti nucleari iraniani, affermando che non si può permettere al regime di Teheran di ottenere un’arma nucleare.

Le dichiarazioni sono arrivate nel corso della riunione d’emergenza convocata dall’Iran dopo gli attacchi condotti dagli Stati Uniti contro tre siti nucleari iraniani, che hanno suscitato forti reazioni da parte di diversi membri dell’Onu.

"È finalmente giunto il momento per gli Stati Uniti, in difesa del loro alleato e dei nostri cittadini e interessi, di agire con decisione", ha affermato Dorothy Shea, rappresentante statunitense presso il Consiglio di sicurezza. "Il regime iraniano non può avere un’arma nucleare", ha ribadito.

L’inviato israeliano ha elogiato l’intervento degli Stati Uniti contro gli impianti di Fordo, Natanz e Isfahan, definendo l’Iran nucleare una minaccia globale. "Non fraintendetemi: il costo dell’inazione sarebbe stato catastrofico. Un Iran nucleare sarebbe stato una condanna a morte, tanto per voi quanto per noi", ha dichiarato Danny Danon.

Questa immagine satellitare di Planet Labs PBC mostra il sito sotterraneo di arricchimento nucleare dell'Iran a Fordo il 19 marzo 2025
Questa immagine satellitare di Planet Labs PBC mostra il sito sotterraneo di arricchimento nucleare dell'Iran a Fordo il 19 marzo 2025 Planet Labs PBC/AP

Teheran promette ritorsioni, Russia e Cina condannano Washington

Le forze armate statunitensi hanno colpito tre siti in Iran nelle prime ore di domenica, inserendosi nell’offensiva israeliana contro il programma nucleare iraniano. Una mossa rischiosa, volta a colpire un avversario di lungo corso e a ridurre la capacità di difesa e offesa di Teheran.

La decisione americana è giunta dopo oltre una settimana di bombardamenti israeliani, mirati a smantellare le difese aeree e le infrastrutture missilistiche dell’Iran, compromettendo al contempo i suoi impianti di arricchimento dell’uranio.

Teheran ha giurato ritorsioni per gli attacchi subiti. "I tempi, la natura e la portata della risposta proporzionata dell’Iran saranno determinati dalle nostre forze armate", ha dichiarato l’ambasciatore iraniano Amir Saeid Iravani al Consiglio di sicurezza, accusando Israele e Stati Uniti di distruggere ogni spazio per la diplomazia.

I principali alleati dell’Iran – Russia, Cina e Pakistan – hanno condannato duramente l’azione militare americana, chiedendo al Consiglio di adottare una risoluzione per un cessate il fuoco immediato e incondizionato in Medio Oriente.

I 15 membri del Consiglio dovranno esprimersi entro lunedì sera, ma per approvare la risoluzione saranno necessari almeno nove voti favorevoli e l’assenza di veto da parte di Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Russia e Cina.

L’appello di Guterres: "Non rinunciamo alla pace"

Durante la sessione, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha lanciato un forte appello al dialogo e alla de-escalation. "Non possiamo – e non dobbiamo – rinunciare alla pace", ha dichiarato.

Guterres ha sollecitato un’azione immediata per fermare i combattimenti e tornare a "negoziati seri e sostenuti" sul programma nucleare iraniano. Ha chiesto una soluzione verificabile, con pieno accesso agli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), e il ripristino della fiducia internazionale.

Secondo Guterres, oggi il mondo si trova davanti a un bivio: una strada porta a una guerra regionale più ampia, l’altra al dialogo. "Sappiamo qual è la strada giusta", ha concluso.

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