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Sottomarini avanzati e basi strategiche: ecco cosa sappiamo delle capacità navali dell'Iran

Il cacciatorpediniere missilistico guidato Jamran dell'Iran
Il cacciatorpediniere missilistico guidato Jamran dell'Iran Diritti d'autore  Ebrahim Norouzi/AP2010
Diritti d'autore Ebrahim Norouzi/AP2010
Di يورونيوز
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Le capacità e la strategia della marina iraniana, tra guerra asimmetrica, sottomarini avanzati e basi navali strategiche. Un'analisi della risposta potenziale dell'Iran agli attacchi statunitensi e la sua crescente influenza nel Golfo Persico

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Quando l'attenzione si sposta sulla possibile risposta dell'Iran agli attacchi statunitensi, uno degli aspetti più discussi è il ruolo della sua marina. Nonostante la marina iraniana non sia stata al centro del conflitto con Israele, il regime di Teheran continua a rafforzare la sua flotta navale, che potrebbe diventare un elemento chiave nel prossimo futuro, soprattutto nell'ambito delle tensioni nello Stretto di Hormuz.

L'Iran è spesso percepito come uno Stato principalmente continentale, ma con l'approfondirsi della crisi geopolitica e con il Golfo Persico e il Golfo di Oman come prima e ultima linea di difesa, la flotta iraniana ha assunto una funzione cruciale.

La marineria iraniana è composta da una forza navale suddivisa tra l'esercito e le Guardie rivoluzionarie, comprendente grandi navi da guerra, piccole imbarcazioni, sottomarini e droni. Non è una flotta che può competere direttamente con le potenze navali mondiali, ma è altamente specializzata nella guerra asimmetrica, il che la rende una minaccia costante nelle acque vitali del Golfo.

La forza navale regolare: passato e presente

Le Forze navali iraniane (Irin) sono il cuore della flotta regolare, con oltre 18.500 soldati e più di 100 navi e sottomarini. La loro missione principale è difendere le acque territoriali dell'Iran, garantire la sicurezza delle rotte marittime e proteggere la sovranità nazionale. La flotta si estende dal Golfo Persico fino al Mar Caspio e si contraddistingue per una grande diversità di mezzi, tra cui:

  • Cacciatorpediniere come Zulfiqar, Sahand e Zagros, progettati per missioni di intelligence e lanci di missili di precisione.

  • Fregate di classe Alphand e Moj, costruite sia in Iran che in Gran Bretagna, per operazioni medie.

  • Navi d'assalto anfibio e corvette per il trasporto di truppe e attacchi rapidi.

La vera forza della marina iraniana, però, si trova nei suoi sottomarini. L'Iran possiede tra i 19 e i 27 sottomarini, tra cui tre sottomarini di classe Kilo (Tareq), che sono utilizzati principalmente per missioni strategiche come la posa di mine e il lancio di missili da crociera.

La flotta sottomarina include anche i Fateh, sottomarini a produzione locale, e i mini-sottomarini Ghadir, ideali per missioni in acque poco profonde.

Lee Khamenei a bordo del Chamran -  2010
Lee Khamenei a bordo del Chamran - 2010 STR/AP2010

Sottomarini: l'arma silenziosa di Teheran

Nonostante non possieda sottomarini a propulsione nucleare, l'Iran ha sviluppato una flotta subacquea con capacità avanzate. I sottomarini Tareq (Kilo), sebbene datati, continuano a svolgere missioni cruciali, mentre la classe Fateh e i mini-sottomarini Ghadir sono usati per operazioni speciali e attacchi a sorpresa. L'Iran sta migliorando la capacità dei suoi sottomarini tramite sistemi di propulsione indipendente dall'aria (AIP), che estenderanno la loro autonomia subacquea.

La forza navale iraniana è supportata da una rete di basi strategiche che si trovano nel Golfo Persico, nel Golfo di Oman e nel Mar Caspio. Le principali basi navali includono:

  • Base di Bandar Abbas: il centro di comando e produzione della marina, sede delle operazioni principali.

  • Base di Jask: posizionata nel Golfo di Oman, è un punto di difesa avanzato.

  • Base di Chabahar: un’importante porta verso l'Oceano Indiano e l'Asia centrale.

  • Base di Bandar-e Anzali: sede di produzione di sottomarini e protezione delle risorse petrolifere nel nord.

Oltre a queste, le Guardie Rivoluzionarie (Irgc) gestiscono basi come Sirik e Abu Musa, entrambe cruciali per il controllo dello Stretto di Hormuz e le operazioni nel Golfo Arabico.

La flotta delle Guardie rivoluzionarie: guerra asimmetrica

Le Guardie rivoluzionarie operano in modo molto diverso dalla marina regolare. Focalizzate sulla guerra asimmetrica, la loro flotta comprende piccole imbarcazioni veloci equipaggiate con missili, mine e droni. Le unità più note includono:

  • Battelli Houdong e Peykaap II, veloci e letali in missioni di attacco rapido.

  • Unità speciali dedicate all'intelligence e alle operazioni offensive.

Questa flotta si distingue per la sua manovrabilità e velocità, rendendola una minaccia per qualsiasi nave nemica che entri nelle acque iraniane.

Una nave della Marina iraniana lancia un missile nel Mare di Oman - 2011
Una nave della Marina iraniana lancia un missile nel Mare di Oman - 2011 Ali Mohammadi/AP

Equipaggiamento avanzato e ambizioni Future

Nel 2024, la marina iraniana ha ricevuto 2.640 nuovi sistemi di missili e droni, aumentando significativamente la sua capacità offensiva. Tra gli equipaggiamenti più avanzati ci sono i missili da crociera invisibili ai radar e la capacità di lanciare missili da sottomarini. L'Iran ha anche dimostrato un significativo avanzamento nella sua capacità di operare a livello internazionale.

Nel 2023, una flotta iraniana ha percorso oltre 63.000 chilometri e ha raggiunto lo Stretto di Magellano, un segnale evidente delle sue ambizioni di espandersi in acque internazionali.

Sebbene l'Iran non possieda una flotta navale che possa competere con le principali potenze mondiali, il suo approccio alla guerra asimmetrica e la crescente capacità offensiva rappresentano una minaccia concreta per qualsiasi Paese che sfidi la sua sovranità, in particolare nelle acque vitali del Golfo di Hormuz.

Con il crescente isolazionismo internazionale e la continua evoluzione delle sue capacità tecnologiche, Teheran potrebbe rafforzare la sua posizione come potenza regionale in grado di rispondere in modo incisivo alle provocazioni.

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