Le forze israeliane hanno lanciato un attacco di avvertimento contro le autorità siriane colpendo un obiettivo a Damasco, nei pressi del palazzo presidenziale. I rapporti tra il governo israeliano e quello del presidente ad interim Al Sharaa sono sempre più tesi
La situazione in Medio Oriente continua ad aggravarsi: Israele ha effettuato il suo secondo attacco contro la Siria in due giorni. Lo ha confermato il primo ministro Benjamin Netanyahu, ribadendo il suo impegno a proteggere la comunità drusa in mezzo alle crescenti tensioni settarie.
“Israele ha colpito ieri sera vicino al palazzo presidenziale di Damasco”, ha detto Netanyahu in una dichiarazione congiunta con il ministro della Difesa Israel Katz pubblicata venerdì, 2 maggio. “Questo è un chiaro messaggio al regime siriano: non permetteremo il dispiegamento di forze (siriane) a sud di Damasco o qualsiasi minaccia alla comunità drusa”.
L'esercito israeliano ha confermato di aver colpito “in prossimità dell'area del palazzo Ahmed Hussein al Sharaa a Damasco”, senza specificare l'obiettivo preciso. Le autorità siriane non hanno commentato immediatamente l'incidente.
Questi attacchi riflettono la sfiducia di Israele nei confronti degli islamisti sunniti che hanno rovesciato Bashar al-Assad a dicembre, ponendo un'ulteriore sfida agli sforzi del presidente ad interim Ahmed al Sharaa di stabilire un controllo sul Paese fratturata.
Tensioni settarie in aumento: chi sono i drusi?
La violenza settaria che ha scatenato questa reazione è iniziata martedì con scontri tra miliziani drusi e sunniti a Jaramana, un'area prevalentemente drusa. Gli incidenti sono stati scatenati da una registrazione vocale che insultava il Profeta Maometto, che i militanti sunniti sospettavano fosse stata fatta da un druso.
Più di una decina di persone sono state uccise martedì, prima che la violenza si estendesse alla città di Sahnaya, principalmente drusa, fuori Damasco, mercoledì.
I drusi professano una fede che è un'emanazione dell'Islam e hanno seguaci in Siria, Libano e Israele. Questa comunità minoritaria è storicamente vulnerabile durante i periodi di instabilità politica nella regione, il che spiega il rapido intervento di Israele per proteggerli.
Israele intensifica la sua presenza regionale
Da quando Assad è stato spodestato a dicembre, Israele ha preso il controllo dei territori nel sud-ovest della Siria, si è impegnato a proteggere i drusi, ha fatto pressione su Washington per mantenere debole lo Stato vicino e ha distrutto gran parte dell'armamento pesante dell'esercito siriano nei giorni successivi al rovesciamento.
Il presidente ad interim al Sharaa, che è stato un comandante di al-Qaeda prima di rinunciare ai suoi legami con il gruppo nel 2016, si è ripetutamente impegnato a governare la Siria in modo inclusivo. Tuttavia, gli episodi di violenza settaria, tra cui l'uccisione di centinaia di alawiti a marzo, hanno intensificato i timori delle minoranze nei confronti degli islamisti ora dominanti.