Il presidente francese Macron accoglie il leader siriano al-Sharaa a Parigi per discutere stabilità regionale, lotta al terrorismo e inclusione politica. Sullo sfondo, le tensioni con Israele e l’apertura europea verso Damasco
La Francia riapre il canale diplomatico con la Siria. Il presidente Emmanuel Macron ha ufficialmente invitato il leader siriano al-Sharaa a Parigi, in un gesto che – secondo l’Eliseo – mira a “dimostrare l’impegno storico della Francia nei confronti del popolo siriano che aspira alla pace e alla democrazia”. Il colloquio tra i due leader si concentrerà su come stabilizzare la regione, con particolare attenzione al Libano e alla lotta al terrorismo.
La mossa arriva in un momento delicato, in cui la Siria è attraversata da crescenti tensioni con Israele e da episodi di violenza settaria che stanno colpendo duramente le minoranze drusa e alawita.
Un invito politico per promuovere un governo inclusivo
L'invito a Parigi, avanzato da Macron già a febbraio e reiterato a marzo, non è solo simbolico. Il presidente francese ha chiesto apertamente ad al-Sharaa di formare un governo siriano inclusivo, che rappresenti tutte le componenti della società civile. Un passo che segnerebbe un punto di svolta nella lunga e complessa transizione politica del paese, ancora segnato da oltre un decennio di guerra civile.
Il gesto francese si inserisce in un più ampio tentativo europeo di riavvicinamento a Damasco, dopo anni di isolamento diplomatico.
La visita avviene mentre la situazione interna siriana continua a deteriorarsi. Negli ultimi giorni, la comunità drusa è stata bersaglio di violenze nel sud di Damasco, episodi che il ministero degli Esteri francese ha definito “violenza settaria”, condannando duramente gli attacchi.
Parigi ha lanciato un appello alle autorità siriane affinché agiscano per ristabilire la calma e impedire un'escalation, invitando anche gli attori regionali a interrompere gli scontri.
L’Ue alleggerisce le sanzioni
Sul fronte internazionale, la visita a Parigi si inserisce in un contesto in rapida evoluzione. A febbraio, l’Unione europea ha sospeso una parte significativa delle sanzioni contro la Siria, in un primo segnale di apertura. Le misure revocate riguardano cinque istituzioni finanziarie siriane e includono la possibilità di rifornire la Banca Centrale siriana di risorse economiche utili per sostenere l’economia.
L’Ue ha inoltre allentato le restrizioni sui settori energetico, dei trasporti e bancario, per facilitare le transazioni di natura umanitaria e sostenere i progetti di ricostruzione postbellica.
Diplomazia in movimento, la nuova linea europea verso Damasco
A gennaio, al-Sharaa aveva già ricevuto una delegazione europea di alto profilo, incontrando a Damasco il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barro e la tedesca Annalena Baerbock. Un gesto che riflette la crescente disponibilità dell’Europa a riaprire il dialogo con i nuovi vertici siriani, nella speranza di contribuire a una transizione politica pacifica e sostenibile.
La visita a Parigi sarà dunque un banco di prova per verificare se questa nuova fase diplomatica potrà tradursi in azioni concrete verso una Siria più stabile, inclusiva e connessa alla comunità internazionale.