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Terremoto in Myanmar: il movimento di resistenza annuncia un parziale cessate il fuoco

Le pagode danneggiate dopo il potente terremoto di venerdì a Naypyitaw, in Myanmar, sabato 29 marzo 2025.
Le pagode danneggiate dopo il potente terremoto di venerdì a Naypyitaw, in Myanmar, sabato 29 marzo 2025. Diritti d'autore  Aung Shine Oo/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Aung Shine Oo/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Orestes Georgiou Daniel & Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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A causa del terremoto che ha provocato oltre 1500 vittime, il movimento di resistenza ha annunciato un cessate il fuoco nelle zone più colpite

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Il Governo di unità nazionale del Myanmar, che coordina la lotta popolare contro l'esercito al potere, ha annunciato un cessate il fuoco parziale unilaterale per facilitare i soccorsi al terremoto che ha provocato oltre 1500 morti.

In un comunicato diramato sabato sera, la Forza di Difesa del Popolo (Pdf), ha annunciato una pausa di due settimane nelle operazioni militari offensive a partire da domenica nelle aree colpite dal terremoto. La Pdf ha dichiarato che “collaborerà con le Nazioni Unite e le organizzazioni non governative per garantire la sicurezza, il trasporto e la creazione di campi di soccorso e medici temporanei” nelle aree che controlla.

Sale il numero delle vittime del terremoto

L'esercito al potere in Myanmar ha dichiarato sabato alla televisione di Stato che il bilancio confermato delle vittime di un devastante terremoto di magnitudo 7,7 è salito a 1.644, in quanto sono stati estratti altri corpi dalle macerie di decine di edifici crollati quando il terremoto ha colpito Mandalay, seconda città del Paese.

Il nuovo totale è in forte aumento rispetto ai 1.002 annunciati poche ore prima, sottolineando la difficoltà di confermare le vittime in una regione molto estesa e la probabilità che il numero continui a crescere dopo il terremoto di venerdì. Il numero di feriti è salito a 3.408, mentre quello dei dispersi è salito a 139.

I soccorsi sono in corso soprattutto nelle principali città colpite, Mandalay e Naypyitaw. Ma anche se squadre e attrezzature sono state fatte arrivare da altri Paesi, sono ostacolate dal fatto che gli aeroporti di queste città sono danneggiati e apparentemente non sono in grado di far atterrare gli aerei.

Il Myanmar è in preda a una prolungata guerra civile, già responsabile di una crisi umanitaria. La situazione rende difficile e pericolosa la circolazione nel Paese, complicando gli sforzi di soccorso e facendo temere che il bilancio delle vittime possa ancora salire vertiginosamente.

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