Trump vuole subordinare il sostegno militare e finanziario all'Ucraina alla fornitura di terre rare. Per la Germania il denaro serve invece alla ricostruzione post-bellica
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha condannato la proposta avanzata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump di subordinare la concessione di ulteriori aiuti militari all'Ucraina all'accesso alle sue materie prime cominciando dalle cosiddette terre rare.
Si tratta di una proposta "molto egoista e molto egocentrica", ha spiegato l'esponente socialdemocratico a seguito di un vertice informale dell'Unione europea che si è tenuto lunedì 3 gennaio a Bruxelles.
Scholz: "Le risorse ucraine servono per la sua ricostruzione"
Il capo del governo di Berlino, citato dal notiziario della televisione pubblica tedesca, ha affermato che i proventi della vendita di metalli critici dovrebbero piuttosto essere utilizzati per la ricostruzione postbellica dell'Ucraina.
"Si tratta di compiti seri, data l'enorme distruzione. Pertanto, le risorse del Paese devono essere utilizzate per finanziare tutto ciò che è necessario dopo la fine della guerra", ha aggiunto Scholz.
Trump aveva dichiarato, invece, di volere negoziare con l'Ucraina forniture di terre rare, che sono necessarie per la produzione di smartphone, auto elettriche e altri prodotti high-tech come condizione per continuare a ricevere sostegno dagli Stati Uniti nella guerra contro la Russia.
Parlando ai giornalisti nello Studio Ovale, Trump si era anche lamentato del fatto che gli Stati Uniti hanno inviato all'Ucraina più aiuti militari ed economici dei partner europei. E ha chiesto per questo una sorta di compensazione per il sostegno concesso, pari a "quasi 300 miliardi di dollari".
Il presidente Usa ha affermato poi che il governo ucraino gli avrebbe comunicato di essere disposto a trovare un accordo in questo senso. Ma Trump ha spiegato che punta ad avere "garanzie".
La Casa Bianca starebbe già lavorando a degli accordi con Kiev
Non sono mancate poi le consuete critiche al precedente inquilino della Casa Bianca.
"Biden non ha mai chiesto niente in cambio. Non ha mai detto: 'Dovete pagare'. Ha solo distribuito denaro", ha spiegato Trump, aggiungendo che stava lavorando già con Kiev per finalizzare "alcuni accordi".
In precedenza il neo presidente aveva dichiarato che avrebbe reso possibile la fine della guerra in sole 24 ore: un impegno che si è rivelato finora impossibile da mantenere. Lo stesso Trump ritiene che si stiano facendo alcuni passi avanti: "Abbiamo fatto molti progressi su Russia e Ucraina. Vedremo cosa succederà. Fermeremo questa guerra ridicola".
Anche il Cremlino ha commentato l'ipotesi di un accordo tra l'Ucraina e gli Stati Uniti sulle terre rare. Il portavoce di Putin Dmitrij Peskov ha descritto la proposta come un'assistenza"su base commerciale. Sarebbe meglio, ovviamente, non fornire alcuna assistenza e contribuire così alla fine di questo conflitto", ha osservato, citato dall'agenzia russa Interfax.
Gli Stati Uniti non vogliono che le terre rare vadano a Putin
Secondo i media ucraini, il governo di Kiev avrebbe già negoziato con Trump la concessione di un accesso ai depositi di terre rare, secondo l'emittente Suspilne, che cita una fonte dell'ufficio del presidente dell'Ucraina.
Dopo la presentazione del "piano per la vittoria" nell'autunno del 2024, il Financial Times ha scritto che alcuni punti del documento erano stati "stabiliti" in funzione di una possibile vittoria di Trump alle elezioni.
Si trattava, appunto, di questioni legate alle di terre rare. L'idea potrebbe essere stata proposta all'ufficio del presidente dal senatore Lindsey Graham.
In precedenza Graham aveva sostenuto che l'Ucraina è una"miniera d'oro" con i suoi 12mila miliardi di dollari di riserve di minerali critici, di cui le aziende americane hanno bisogno e che l'Occidente "non può permettersi di perdere" cedendole a Putin.
La fonte di Suspilny nell'amministrazione di Zelensky ha sottolineato che la cooperazione sulle risorse è una questione di sicurezza: "Per garantire l'uso di queste terre rare, dobbiamo garantire che i russi non occupino le terre che le conservano".
Il valore delle risorse minerarie ucraine stimato in 14.800 miliardi di dollari
Nel 2023, Forbes.ua ha ha stimato il valore delle risorse minerarie ucraine in 14.800 miliardi di dollari. Allo stesso tempo, oltre il 70 per cento del totale proviene da sole tre regioni: quelle di Donetsk e Luhansk (che sono parzialmente occupate dalla Russia) e quella di Dnipropetrovsk.
Il Servizio geologico degli Stati Uniti ha stilato una lista di 50 minerali critici per l'economia e la difesa nazionale del Paese, tra cui diversi tipi di terre rare, nichel e litio.
Secondo Bloomberg, la Cina rappresenta circa l'80 per cento delle importazioni statunitensi di metalli di terre rare, necessari per la produzione di vari beni, dagli smartphone ai jet da combattimento.