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Siria, lo scontro tra filoturchi e curdi a nord sfida gli sforzi per la ricostruzione dello Stato

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Image Diritti d'autore  Bernat Armangue/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Bernat Armangue/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Michela Morsa
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il presidente ad interim al-Sharaa ha promesso di formare un governo di transizione che rispetti la diversità del Paese, mentre aumentano le tensioni nel nord, travolto dalla violenza

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Gli sforzi per la costruzione dello Stato sono diventati ancora più vitali in Siria dopo che l'esplosione di un'autobomba nella città settentrionale di Manbij ha ucciso almeno venti persone.

Nell'area è in corso uno scontro tra i ribelli dell'Esercito nazionale siriano, sostenuti dalla Turchia, e le Forze democratiche siriane a guida curda, che controllano il nord-est del Paese e sono sostenute dagli Usa.

Le violenze sono avvenute in un momento delicato in cui le forze curde stanno negoziando con il regime provvisorio siriano per avere delle tutele. Il comandante delle Forze democratiche siriane Mazloum Abdi chiede al regime provvisorio uno Stato laico e decentralizzato, che permetta ai curdi di continuare, almeno in parte, ad autogovernarsi.

“Vogliamo che la Siria sia un Paese decentralizzato, laico e civile, basato sulla democrazia e che preservi i diritti di tutte le sue componenti. Vogliamo una Siria diversificata e multietnica, questa è la nostra visione generale", ha dichiarato Abdi.

I curdi chiedono che le loro forze militari entrino a far parte dell'esercito siriano, ma Abdi afferma che si tratta di un processo di negoziazione che non può avvenire in tempi brevi. Il comandante ha anche sottolineato la necessità che le truppe statunitensi rimangano in Siria per contrastare lo Stato Islamico.

Nel frattempo, nel suo primo discorso televisivo alla nazione, giovedì il presidente ad interim al-Sharaa ha detto che lavorerà per formare un governo di transizione che rifletta la diversità della Siria.

“Lavoreremo per formare un governo di transizione completo che esprima la diversità della Siria con i suoi uomini, le sue donne e i suoi giovani, e intraprenderemo il lavoro di costruzione delle nuove istituzioni siriane fino a raggiungere una fase di elezioni libere ed eque. E annunceremo nei prossimi giorni un comitato incaricato di preparare la conferenza di dialogo nazionale, una piattaforma diretta per le discussioni, per ascoltare i diversi punti di vista sul nostro futuro programma politico”, ha dichiarato al-Sharaa.

La possibilità di un'entità territoriale curda autonoma è una delle questioni cruciali che definiranno il futuro del Paese, ma richiede che sia Ankara che Washington siano sulla stessa lunghezza d'onda.

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