Venticinque dei 34 minerali trovati in Groenlandia sono stati identificati come "materie prime critiche" in uno studio della Commissione Europea del 2023. Il settore minerario dell'isola ha attirato l'attenzione di Stati Uniti e Cina
La Groenlandia vuole una presenza più forte dell'Ue sulle questione delle materie prime del suo territorio, in particolare le terre rare necessarie per tecnologie come pannelli solari e batterie, ha dichiarato a Euronews Aaja Chemnitz, membro del parlamento danese per il partito separatista di sinistra Inuit Ataqatigiit (Ia).
"Noi vorremmo vedere l'Ue molto più impegnata quando si tratta di terre rare. Sappiamo che il 73 per cento di tutto ciò di cui l'Ue ha bisogno in materia di terre rare può essere trovato in Groenlandia, e al momento abbiamo più o meno un monopolio cinese" in questo campo, ha sottolineato Chemnitz.
L'Ia è il maggiore partito della Groenlandia e, secondo la deputata, è "preoccupato" per la situazione della sicurezza nell'Artico dopo che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha rivendicato l'isola più grande del mondo e dato l'interesse nazionale della Russia nella regione.
Negli ultimi anni, l'Ue ha spinto per una maggiore cooperazione con l'isola in materia mineraria e di energia e la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha visitato l'isola lo scorso marzo per aprire un ufficio dell'Ue a Nuuk, la capitale della Groenlandia.
Chemnitz ritiene tuttavia che l'Ue e la Danimarca, sotto la cui sovranità ricade il territorio della Groenlandia, non abbiano prestato sufficiente attenzione ai groenlandesi, ma che ora abbiano un'opportunità per rafforzare le relazioni con l'isola in modo "più realistico", anche in materia di difesa e sicurezza.
"Penso che trovare il modo di cooperare con un nuovo alleato non significhi (minacciarlo)", ha detto Chemnitz, riferendosi al rifiuto di Trump di escludere un intervento militare per conquistare la Groenlandia.
L'offensiva verbale di Trump sulla Groenlandia
Chemnitz, che presiede la commissione per la Groenlandia nel parlamento danese, sostiene che dati gli interessi strategici di Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Cina sarà fondamentale per la Groenladia capire con quali Paesi cooperare.
"Vedo che ovviamente la Danimarca, l'Ue, ma anche gli Stati Uniti sono soggetti con cui possiamo cooperare, ma penso che dovrebbe essere una cooperazione molto specifica, specialmente con gli Stati Uniti", ha sottolineato la deputata groenlandese, citando questioni come le materie prime critiche, il turismo, l'istruzione e la difesa.
Le rotte marittime intorno alla Groenlandia offrono la rotta più breve dal Nord America all'Europa e il Presidente eletto degli Stati Uniti vuole avere un vantaggio strategico per le sue forze armate e il suo sistema di allarme rapido per i missili balistici.
Gli Stati Uniti hanno dimostrato di volere espandere la propria presenza militare in Groenlandia, posizionando radar nelle acque tra Groenlandia, Islanda e Regno Unito, ma la sicurezza e gli affari esteri sono ancora gestiti da Copenaghen.
L'indipendenza della Groenlandia dalla Danimarca è un "obiettivo a lungo termine"
Il primo ministro della Groenlandia, Mute Egede, ha dichiarato all'inizio della settimana che il suo governo è pronto a collaborare più strettamente con gli Stati Uniti in materia di difesa e di estrazione mineraria, ma alle proprie condizioni.
"Non vogliamo essere danesi, non vogliamo essere americani, ovviamente vogliamo essere groenlandesi", ha detto Egede venerdì a una conferenza stampa a Copenaghen.
Egede, che dal 2018 guida il partito Inuit Ataqatigiit, ha chiarito che spetterà ai quasi 57mila groenlandesi decidere il proprio futuro e i propri accordi e che rimanere parte del Regno di Danimarca non è un'opzione.
Dal 2009, la Groenlandia ha il diritto di dichiarare l'indipendenza attraverso un referendum, ed Egede ha precedentemente lasciato intendere che un possibile referendum potrebbe avere luogo durante il nuovo mandato politico della Groenlandia.