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La Corea del Nord minaccia quattro Paesi Ue e altri membri del gruppo di monitoraggio sanzioni

La ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son-hui
La ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son-hui Diritti d'autore  Artyom Geodakyan/Sputnik
Diritti d'autore Artyom Geodakyan/Sputnik
Di Fortunato Pinto
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dopo il veto della Russia alla risoluzione sul monitoraggio delle sanzioni per le armi, undici Paesi hanno istituito un nuovo gruppo per tener d'occhio gli sviluppi militari della Corea del Nord. Dura la reazione di Pyongyang

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Con l'obiettivo di affrontare le minacce del programma di missili balistici di Pyongyang e delle sue armi di distruzione di massa, Stati Uniti, Australia, Canada, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Italia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Regno Unito hanno svelato mercoledì un nuovo piano per monitorare lo sviluppo di armi nucleari della Corea del Nord.

Lo scorso marzo il veto della Russia ha innescato la fine del monitoraggio da parte di un gruppo di esperti dell'Onu, allarmando la comunità internazionale.

Domenica la ministra degli Esteri della Corea del Nord Choe Son-hui ha definito il team di monitoraggio delle sanzioni "illegale e illegittimo" e ha avvertito che i Paesi che ne fanno parte dovranno "pagare un prezzo elevato". Secondo la ministra l'esistenza del gruppo "costituisce una negazione della Carta delle Nazioni Unite".

"Esprimo seria preoccupazione e rammarico per l'abituale condotta degli Stati Uniti di ignorare arbitrariamente l'ordine internazionale per perseguire i propri interessi egemonici, e la condanno e la respingo con veemenza come una sfida alla giustizia internazionale e la più palese violazione della sovranità della Corea del Nord", ha aggiunto la ministra.

Stati Uniti: "Obiettivo del gruppo è attuazione delle sanzioni Onu"

"La nostra preferenza sarebbe stata di continuare il precedente programma messo in atto dal Consiglio di Sicurezza. Quella strada è stata impedita dall'intransigenza russa", ha detto nei giorni scorsi il vicesegretario di Stato americano Kurt Campbell in una conferenza stampa a Seul.

"L'obiettivo del meccanismo è la piena attuazione delle sanzioni dell'Onu sulla Corea del Nord, pubblicando informazioni basate su rigorose indagini delle violazioni e sui tentativi di elusione", spiega invece la nota diffusa dal dipartimento di Stato Usa.

Massima allerta contro Pyongyang

La comunità internazionale è in allerta dopo che Pyongyang ha intensificato le sue operazioni militari negli ultimi mesi e proprio mercoledì ha dichiarato che bloccherà permanentemente il confine con la Corea del Sud per contrastare quella che ha definito "isteria da confronto" da parte delle forze sudcoreane e statunitensi.

Poche ore prima Pyongyang ha distrutto i tratti delle strade che collegavano i due Paesi. Un'azione arrivata in risposta al presunto invio da parte di Seul di droni sulla capitale nordcoreana che avrebbero distribuito messaggi di propaganda contro Kim Jong-un. Notizia negata dalle autorità sudcoreane.

L'allerta contro Pyongyang è cresciuta inoltre negli ultimi giorni dopo che fonti ucraine hanno denunciato l'invio di migliaia di soldati nordcoreani in Russia per partecipare alla guerra contro Kiev. Se confermata, si tratterebbe della prima partecipazione del Paese a una guerra straniera.

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