"A volte possiamo sentirci impotenti nel prevenire tanta sofferenza nel mondo. Ma abbiamo il potere di decidere di lavorare insieme" scrivono in esclusiva per Euronews il ministro degli Esteri britannico Lammy e l'Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue Borrell
Case ridotte in macerie. Famiglie distrutte. Civili innocenti uccisi o costretti a fuggire, cercando rifugio da condizioni infernali.
Queste scene sembrano appartenere ai libri di storia. Ma da Kiev a Gaza City, da Beirut a El Fasher (in Sudan ndr), sono la realtà del mondo instabile di oggi.
Di fronte a tanta sofferenza, entrambi sentiamo l'imperativo morale di agire. Ma siamo anche fermamente convinti che i cittadini europei non possano permettersi di trattare questi conflitti come un problema altrui.
Con un numero di conflitti in corso mai così alto dalla Seconda Guerra Mondiale, l'Unione Europea e il Regno Unito hanno un interesse diretto a una maggiore stabilità.
La sicurezza e la giustizia sono globali. Non riguardano solo i Paesi o le regioni immediatamente interessati. L'insicurezza danneggia la nostra prosperità: l'anno scorso, i conflitti in tutto il mondo sono costati quasi mille miliardi di dollari (913 miliardi di euro) all'economia globale.
Il Regno Unito e l'Ue sono fortemente impegnati a rispondere ai conflitti e alle crisi. Ma si è sempre più forti quando si lavora insieme per affrontare le sfide.
Questo è ancora più evidente quando si tratta di amici e vicini, uniti da valori condivisi e dall'interesse reciproco per una maggiore stabilità globale.
Tuttavia, c'è ancora molto da fare per rafforzare la cooperazione tra Regno Unito e Ue in materia di difesa e sicurezza, per renderla profonda ed estesa come ci si aspetterebbe da due partner che hanno molto in comune.
A volte, anche dalle nostre posizioni privilegiate, possiamo sentirci impotenti nel prevenire molte delle sofferenze che si consumano nel mondo. Ma abbiamo il potere di decidere come lavorare insieme e stiamo scegliendo di collaborare.
Oggi, in occasione del Consiglio Affari Esteri dell'Ue, con i ministri degli Esteri dei 27 Stati membri, discuteremo di come sostenere collettivamente l'Ucraina e di come attenuare le tensioni in Medio Oriente.
Questo sottolinea la nostra convinzione che le prospettive globali sempre più cupe richiedano, più che mai, un'Europa forte.
Dimostra inoltre l'impegno del nuovo governo britannico a ripristinare le relazioni con il resto d'Europa. E dimostra l'importanza e il valore che l'Unione e il Regno Unito si attribuiscono l'un l'altro come partner.
Ma questo incontro ha anche una funzione pratica.
Nel breve termine, il nostro messaggio e le nostre azioni hanno più forza quando parliamo con una sola voce. I nostri avversari cercano di dividerci e di dividere l'Occidente dagli altri Paesi del mondo. Dobbiamo essere chiari sulla nostra posizione.
Siamo fermi nel sostenere l'Ucraina contro la guerra di aggressione imperialista della Russia. Cerchiamo una pace giusta e coerente con la Carta delle Nazioni Unite. L'ingerenza di Putin in Georgia e Moldavia, nei Balcani occidentali e nelle strade delle nostre città è inaccettabile.
Siamo fermi nel chiedere un cessate il fuoco immediato a Gaza e in Libano e nell'impegnarci diplomaticamente a sostegno di una pace duratura per la regione che rispetti pienamente il diritto internazionale.
Israele ha il diritto all'autodifesa e condanniamo fermamente gli attacchi iraniani contro Israele. Una nuova spirale di violenza non è nell'interesse di nessuno.
È giunto il momento di garantire un accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari e di concentrarsi nuovamente sulla soluzione dei due Stati (con uno Stato di Palestina accanto a Israele ndr) e su una soluzione in Libano basata sulla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
"Formiamo un legame più forte che ci protegga nel futuro"
Dal lavoro congiunto del G7 sulle sanzioni, che hanno privato la macchina da guerra di Putin di oltre 400 miliardi di dollari (365,3 miliardi di euro) dalla sua invasione, all'assistenza umanitaria su larga scala ai civili in Sudan, il Regno Unito e l'Ue hanno già fatto la differenza insieme.
A lungo termine, oggi abbiamo l'opportunità di iniziare a gettare le basi di un legame più forte che ci protegga anche in futuro.
Con l'ambizione che l'Ue e il Regno Unito diventino partner più stretti in materia di sicurezza, dobbiamo rafforzare la nostra cooperazione in tutta la gamma di sfide esterne e di sicurezza che dobbiamo affrontare come continente.
David Lammy è il segretario di Stato britannico per gli Affari esteri, il Commonwealth e lo Sviluppo
Josep Borrell è l'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza.
Noi di Euronews crediamo che tutte le opinioni siano importanti. Contattateci all'indirizzo view@euronews.com per inviare proposte o contributi e partecipare alla conversazione.