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Libano, sale numero vittime dopo esplosioni, Gallant: per Israele "nuova fase della guerra" nel nord

Dispositivi esplosi in Libano il 18 settembre 2024
Dispositivi esplosi in Libano il 18 settembre 2024 Diritti d'autore AP/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore AP/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Maria Michela Dalessandro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dalla base dell'aeronautica militare Ramat David il ministro della Difesa israeliano ha detto che "il centro di gravità si sta spostando verso nord attraverso il trasferimento di risorse e forze". Dopo le esplosioni in Libano il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah parlerà giovedì pomeriggio

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È salito a 25 il numero delle persone uccise mercoledì in Libano nelle esplosioni di dispositivi elettronici il giorno dopo quelle dei cercapersone. Secondo il ministero della Salute libanese i feriti sono centinaia, cifre che si aggiungono alle migliaia di martedì. Nei nuovi attacchi ad esplodere sono stati altri dispositivi di comunicazione, tra cui walkie-talkie, smartphone, computer portatili. Le detonazioni di mercoledì sono avvenute in tutto il Paese, anche nella periferia sud di Beirut dove si stavano svolgendo i funerali di membri di Hezbollah uccisi il giorno prima.

Gallant: "Stiamo entrando in una nuova fase della guerra"

L'attenzione di Israele si sta spostando da Gaza verso il fronte settentrionale ed il confine con il Libano dal momento che sta iniziando una "nuova fase" della guerra. Lo ha dichiarato mercoledì il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant rivolgendosi al personale dell'aeronautica militare israeliana presso la base aerea Ramat David, situata non lontano da Haifa.

"Il centro di gravità si sta spostando verso nord. Stiamo dirottando forze, risorse ed energie verso nord - ha affermato il ministro - Credo che siamo all'inizio di una nuova fase di questa guerra e dobbiamo adattarci", ha aggiunto Gallant, ribadendo che gli obiettivi di Israele nel nord sono "chiari e semplici: riportare gli abitanti nelle loro case in sicurezza".

Stati Uniti: non siamo coinvolti nelle esplosioni in Libano

Gli Stati Uniti hanno ribadito mercoledì di non essere coinvolti nelle esplosioni di ordigni appartenenti a uomini di Hezbollah in Libano. "Non siamo stati in alcun modo coinvolti negli incidenti di ieri o di oggi", ha affermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby durante una conferenza stampa, rifiutandosi ripetutamente di commentare ulteriormente la questione. Kirby ha anche annunciato che il presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed visiterà la Casa Bianca lunedì prossimo, dove incontrerà il presidente Usa Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris.

Azienda giapponese walkie-talkie esplosi in Libano: non li produciamo da 10 anni

L'azienda giapponese Icom ha dichiarato giovedì di aver smesso di produrre "circa dieci anni fa" i walkie-talkie con il suo marchio esplosi ieri in Libano uccidendo membri di Hezbollah che accusavano Israele di averli intrappolati. "L'IC-V82 è una radio portatile che è stata prodotta ed esportata, anche in Medio Oriente, dal 2004 all'ottobre 2014. È stata interrotta dalla produzione circa dieci anni fa e da allora non è stata più spedita dalla nostra azienda", ha affermato Icom.

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