"Non dimentichiamo i tanti bambini e adolescenti la cui dignità è stata ferita. Questo fenomeno sta emergendo in tutto il mondo" ha detto Bergoglio a Timor-Est
Papa Francesco ha chiesto protezione per i giovani durante la sua visita a Timor Est. In questo modo ha riconosciuto indirettamente lo scandalo degli abusi che ha coinvolto l'eroe dell'indipendenza, il vescovo Carlos Ximenes Belo.
"Non dimentichiamo i tanti bambini e adolescenti la cui dignità è stata ferita. Questo fenomeno sta emergendo in tutto il mondo. Siamo tutti chiamati ad agire responsabilmente per prevenire ogni tipo di abuso e per assicurare una crescita serena ai nostri giovani” ha detto Bergoglio.
Nel suo discorso, il Pontefice ha voluto anche ricordare la "fase dolorosa" del Paese durante la transizione verso l'indipendenza: "Dal 28 novembre 1975 al 20 maggio 2002, cioè dall'indipendenza dichiarata a quella definitivamente restaurata, Timor-Est ha vissuto gli anni della sua passione e della sua più grande prova".
Francesco è il secondo Papa a visitare Timor Est, ex colonia portoghese, dopo Giovanni Paolo II, venuto in visita nel 1989, quando era ancora una provincia dell'Indonesia. Come il suo predecessore, il Papa officia la Messa sulla spianata di Taci Tolu, alla presenza di 750 mila persone.
Timor Est è il Paese più cattolico al mondo al di fuori del Vaticano. I suoi abitanti hanno accolto calorosamente Bergoglio nella terza tappa del suo viaggio apostolico nel Sud-Est asiatico
Prima di rientrare a Roma il 13 settembre, Francesco visiterà Singapore.