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Elezioni Sassonia e Turingia: chi è Sahra Wagenknecht, la leader della nuova sinistra tedesca?

Sahra Wagenknecht arriva alla prima conferenza stampa del nuovo movimento politico “Stand Up” a Berlino (4 settembre 2018)
Sahra Wagenknecht arriva alla prima conferenza stampa del nuovo movimento politico “Stand Up” a Berlino (4 settembre 2018) Diritti d'autore Michael Sohn/Copyright 2018 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Michael Sohn/Copyright 2018 The AP. All rights reserved
Di Alessio Dell'Anna
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Si definisce una "conservatrice di sinistra": chiede che la Germania non sostenga l'Ucraina e che sia molto meno aperta ai migranti

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Per la sinistra tedesca, le elezioni negli Stati della Sassonia e della Turingia sono state un disastro, tranne che per un partito nato da pochi mesi. L'Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) è riuscita a piazzarsi al terzo posto in entrambi gli Stati, ottenendo il 15,8 per cento e l'11,8 per cento dei voti rispettivamente in Turingia e in Sassonia.

Il successo di questa nuova sinistra populistaè stata scioccante in tutta la Germania come la vittoria dell'Afd in Turingia. Ma questo non è l'unico parallelo tra la BSW e il partito di estrema destra.

Wagenknecht: l'infanzia nella Ddr e gli studi di filosofia

Sahra Wagenknecht ha trascorso tutta la sua carriera nella sinistra estrema.

Nata a Jena e cresciuta a Berlino Est, prima dei 20 anni ha aderito alla Gioventù Libera Tedesca e al Partito Socialista Unificato di Germania, allora al potere.

Dopo la riunificazione della Germania, Wagenknecht ha proseguito gli studi di filosofia, conseguendo un master con una tesi sull'interpretazione di Hegel da parte di Karl Marx, pubblicata in un libro nel 1997.

In seguito ha conseguito un dottorato in microeconomia dei Paesi sviluppati, sempre perseguendo la sua carriera politica. Dopo che i partiti di sinistra tedeschi si sono uniti per formare Die Linke nel 2007, Wagenknecht è diventata una delle sue figure più importanti seppur divisive e, infine, uno dei leader nel Bundestag.

Dopo un lungo divorzio da Die Linke, che ha portato oltre 50 membri di Die Linke a chiederne l'espulsione, a gennaio ha formato il proprio partito.

La Wagenknecht si è separata dal principale partito di sinistra tedesco perché ritiene che i partiti di sinistra non siano più al servizio della classe operaia, che abbiano allentato troppo la presa sull'immigrazione e che abbiano ceduto eccessivamente alle politiche ambientali, temi sui quali ha una posizione molto ferma.

Un carro al carnevale di Magonza che raffigura Vladimir Putin e, sotto, “Barbie e Ken” con i visi di Sahra Wagenknecht (a destra) e Alice Weidel di AfD a sinistra (12/2/2024)
Un carro al carnevale di Magonza che raffigura Vladimir Putin e, sotto, “Barbie e Ken” con i visi di Sahra Wagenknecht (a destra) e Alice Weidel di AfD a sinistra (12/2/2024)AP/Arne Dedert

BSW, troppo vicini al Cremlino?

In economia Wagenknecht sostiene un misto di spesa sociale, alti salari, sussidi statali e proprietà pubblica. Le sue posizioni in politica interna ed estera, invece, differiscono radicalmente da quelle della sinistra tedesca tradizionale.

Nel 2017, per esempio, ha chiesto lo scioglimento della Nato e un nuovo accordo di sicurezza che avvicinasse la Germania alla Russia, il principale fornitore di gas del Paese.

Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, Wagenknecht si è opposta a sanzionare il Cremlino e si è rifiutata di sostenere l'invio di aiuti militari a Kiev.

All'inizio del 2023, ha persino lanciato una petizione per fermare la consegna di armi all'Ucraina e cercare di trovare una soluzione diplomatica al conflitto. Il suo "Manifesto per la pace" ha ricevuto circa 700mila firme sulla piattaforma Change.org in meno di un mese.

La sua posizione sull'Ucraina è stata lodata e sostenuta dall'AfD e da altri gruppi di estrema destra. Tuttavia, ha anche messo in imbarazzo il suo ex partito, Die Linke, provocando le dimissioni di due membri di alto profilo del partito.

Sahra Wagenknecht durante la presentazione del suo nuovo partito, l'alleanza che porta il suo nome, lo scorso 8 gennaio
Sahra Wagenknecht durante la presentazione del suo nuovo partito, l'alleanza che porta il suo nome, lo scorso 8 gennaioAP/Bernd von Jutrczenka

Wagenknecht ha criticato le politiche migratorie dell'era Merkel

La leader della nuova sinistra tedesca è stata un'accanita oppositrice delle politiche sui migranti portate avanti dall'ex cancelliera tedesca, Angela Merkel.

Secondo Wagenknecht, infatti, le autorità locali tedesche non hanno né i fondi né le infrastrutture necessari a sostenere l'accoglienza, a meno di causare tensioni e conflitti sociali.

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Nel 2017 ha affermato invece che le politiche della Merkel erano parzialmente responsabili dell'attacco islamista del 2016 al mercatino di Natale di Berlino, che ha ucciso 12 persone.

Wagenknecht ha anche chiesto di limitare il numero di rifugiati, una posizione non così controversa in Germania, espressa anche dal presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier nel 2023.

Per spiegare il suo punto di vista sulla migrazione, nel 2021 ha pubblicato un libro intitolato Die Selbstgerechten Mein Gegenprogramm – für Gemeinsinn und Zusammenhalt (pubblicato in Italia da Fazi Editore con il titolo "Contro la sinistra neoliberale"), in cui sostiene che l'attuale gestione della migrazione è dannosa per la classe operaia.

Il libro ha raggiunto il primo posto nella classifica della saggistica nazionale tedesca, rendendola uno dei parlamentari con il più alto reddito del Paese.

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