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Scansiona prima di comprare: perché due nuove app puntano a cambiare l'acquisto di prodotti ittici

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Scansiona prima di comprare: perché due nuove app puntano a cambiare l'acquisto di prodotti ittici
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Di Denis Loctier
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Per comprare il pesce non è richiesta una laurea in biologia marina. Eppure, quando siamo dal pescivendolo o sfogliamo un menù, molti di noi non sanno se le proprie scelte aiutino o danneggino l'oceano. Due nuove app europee mirano a cambiare questo, semplificando l'acquisto sostenibile di pesce.

Quando il mare si svuota

A Cipro, i pescatori locali sono in difficoltà. Le catture sono crollate così tanto che si chiedono se valga la pena andare in mare. Theodoros Melios, pescatore di Larnaca, ricorda tempi migliori: "In passato il mare era diverso. Immaginate: un tempo, questa barca mi ha permesso di pagare gli studi universitari dei miei due figli."

Oggi, passeggiando per il piccolo mercato del pesce di Larnaca, si trovano molti prodotti ittici in vendita. Ma solo una piccola parte proviene da catture selvatiche locali. La maggior parte sono allevati o importati. Lo stesso schema si ripete in tutto il Mediterraneo orientale, dove la sovrapesca, la distruzione degli habitat, le specie invasive e i cambiamenti climatici hanno impoverito gli stock un tempo abbondanti.

I cittadini sono consapevoli dei problemi che il mare e i pescatori artigianali si trovano ad affrontare. Secondo l'Associazione dei consumatori di Cipro, il 64% dei residenti vuole fare acquisti in modo più sostenibile, ma non dispone delle informazioni necessarie per farlo, soprattutto quando ordina pesce in una famosa taverna sulla costa. I menù non raccontano tutta la storia. Dove è stato pescato il pesce? Quale metodo è stato utilizzato? La specie è minacciata?

Due app, un solo obiettivo

È questa la lacuna informativa che MrGoodFish3.0 e VeriFish intendono colmare: i due progetti finanziati dall'Unione europea stanno sviluppando app per smartphone per aiutare i consumatori a fare scelte più sostenibili quando acquistano il pesce.

MrGoodFish3.0, coordinato dall'oceanologo CMMI Daniel Hayes, consente agli acquirenti di verificare rapidamente i dettagli delle specie prima dell'acquisto. "Puoi aprire l'app e chiederti: 'Aspetta, questo pesce viene davvero da questa zona?' Puoi controllare e decidere tu stesso", spiega Hayes. L'app utilizza dati scientifici per fornire vari dettagli, offrendo consigli di stagione, ricette e suggerimenti personalizzati per scelte più sostenibili.

VeriFish adotta un approccio leggermente diverso, utilizzando codici QR su menù ed etichette. Scansionando il codice si possono visualizzare le informazioni nutrizionali, le credenziali di sostenibilità e persino i dettagli sull'azienda specifica che ha pescato o allevato il pesce. "Più informazioni trasparenti e tracciabili il settore fornisce volontariamente, più i consumatori lo considerano un segno di apertura", afferma Ixai Salvo, responsabile della comunicazione del progetto.

Se non riesci a batterlo, mangialo

A volte la scelta più sostenibile è anche la più sorprendente. A Cipro e in tutto il Mediterraneo orientale, il pesce leone, una specie invasiva del Mar Rosso, sta devastando la fauna marina locale. Ma i ristoranti hanno iniziato a trasformare il problema in una soluzione inserendo il pesce leone nel menù.

Stefanos Mentonis, che gestisce una taverna di pesce a Larnaca, spiega: "Ora le persone sanno che mangiando pesce leone non solo gustano un piatto gustoso e conveniente, ma aiutano anche l'ambiente. Due vantaggi in un colpo solo."

App come MrGoodFish3.0 o VeriFish potrebbero mettere in evidenza proprio questo tipo di alternative sostenibili, aiutando i consumatori a fare scelte che vanno a beneficio diretto degli ecosistemi in difficoltà e sostenendo al contempo i pescatori locali che possono catturare più specie invasive.

Ma qualcuno userà davvero queste app?

Non tutti sono convinti che le app sulla sostenibilità si diffonderanno. Vari sviluppatori ci hanno già provato in passato, ma creare un'app completa, facile da usare e costantemente aggiornata che funzioni in tutta l'Unione europea rimane una sfida.

I recenti dati dell'Eurobarometro mostrano che la maggior parte dei consumatori europei privilegia il prezzo rispetto alla sostenibilità quando compra il pesce. Solo il 36% afferma di volere maggiori informazioni ambientali sulle etichette: un calo di otto punti in quattro anni.

Tuttavia, il pescivendolo olandese Niek Waasdorp ritiene che la consapevolezza dei consumatori stia migliorando e che i rivenditori siano lì per aiutarli: "I clienti possono sempre chiedere al venditore cosa significa pesca sostenibile. Di solito c'è un'etichetta come MSC, così si sa che non c'è sovrapesca e che la natura non viene danneggiata troppo."

Sara Pittonet Gaiarin, che coordina VeriFish, sostiene che le nuove app consumer potrebbero contribuire a fare la differenza: "Il vero risultato è una maggiore conoscenza e consapevolezza. Come cittadini, impariamo di cosa dovremmo preoccuparci. Sappiamo che la sostenibilità è complessa, ma può diventare più comprensibile."

E l'industria della pesca intravede un'opportunità di business. Le aziende disposte a condividere i propri dati con le app potrebbero distinguersi in un mercato affollato. I consumatori che si sentono più consapevoli potrebbero potenzialmente acquistare più prodotti.

Mentre l'Europa lavora per ridurre la sua dipendenza dai prodotti ittici importati e dalle pratiche di pesca non sostenibili, gli strumenti digitali potrebbero contribuire a creare un legame indispensabile tra chi acquista il pesce e il pescatore che getta le reti in mare. Resta da vedere se un numero sufficiente di consumatori utilizzerà effettivamente queste app. Ma per chi lo farà, sarà molto più facile fare la scelta giusta.

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