Via libera dal Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite a una mozione che chiede il cessate il fuoco nel Paese africano durante il mese del digiuno. Da circa un anno il Sudan è afflitto da un guerra che ha provocato centinaia di morti e che si sta allargando anche ai Paesi confinanti
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una mozione che chiede un cessate il fuoco per la durata del Ramadan nella Repubblica del Sudan, che inizia la prossima settimana e dura fino al 9 aprile. Venerdì 14 membri delle Nazioni Unite hanno appoggiato la risoluzione, mentre la Russia si è astenuta.
Cosa sta accadendo in Sudan
La Repubblica del Sudan è nel caos dall'aprile dello scorso anno, quando le tensioni tra l'esercito, guidato dal generale Abdel Fatah Burhan, e le forze paramilitari di supporto rapido (Rsf), comandate da Mohammed Hamdan Dagalo, sono esplose in scontri di strada nella capitale Khartoum.
I combattimenti si sono diffusi in altre parti del Paese, soprattutto nelle aree urbane, ma nella regione occidentale del Darfur la situazione si è aggravata, con brutali attacchi ai civili di etnia africana da parte delle Rsf. Centinaia di civili sono stati uccisi.
Ci sono state molte tregue e cessate il fuoco nei combattimenti, ma nessuna è durata più di 72 ore e si spera che il mese di Ramadan possa raffreddare il conflitto.
La crisi si estende ad altri Paesi
Le organizzazioni umanitarie hanno avvertito che almeno 25 milioni di persone soffrono di fame e malnutrizione, poiché la crisi in Sudan si è diffusa in tutta la regione, in Sud Sudan e in Ciad in particolare.