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Gaza: attacco israeliano uccide 25 persone a Nuseirat, attesa per la visita di Austin

Palestinesi saccheggiano un camion di aiuti umanitari mentre attraversa la Striscia di Gaza a Rafah, domenica 17 dicembre 2023.
Palestinesi saccheggiano un camion di aiuti umanitari mentre attraversa la Striscia di Gaza a Rafah, domenica 17 dicembre 2023. Diritti d'autore Fatima Shbair/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Fatima Shbair/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Di Greta Ruffino
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Israele ha aperto il varco di Keren Shalom per consentire l'arrivo di aiuti umanitari nella Striscia dove anche questa notte sono continuate le violenze sui civili. Attesa per la visita del segretario della difesa statunitense Austin

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Almeno 25 persone sono morte in un bombardamento notturno dell'esercito israeliano nei pressi del campo profughi di Nuseirat. Lo riferisce Al Jazeera, citando giornalisti che operano nella zona. Il campo si trova nella parte centrale di Gaza, a nord-est della città  di Deir al Balah. Una casa è stata distrutta nell'attacco. Tra le vittime, riporta Wafa, c'è anche una giornalista: si tratta di Haneen Ali al-Qutshan, che lavorava per una radio locale.

Sempre Al Jazeera, presente sul posto, scrive che tra i 25 morti dieci persone appartenevano alla stessa famiglia. I testimoni intervistati dall'emittente qatariota hanno raccontato che la famiglia Abu Garqud era seduta all'interno della sua casa quando la bomba ha colpito senza preavviso.

Gli attacchi israeliani hanno colpito anche il campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, uccidendo 90 palestinesi domenica sera.

Nel frattempo, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà lunedì una nuova risoluzione che chiede una "cessazione urgente e sostenibile delle ostilità" a Gaza, mentre Washington mostra una crescente insofferenza per le violenze indiscriminate di Israele sulla popolazione civile.

Il voto arriva giorni dopo che gli Stati Uniti hanno bloccato una precedente risoluzione del Consiglio di sicurezza che chiedeva un "cessate il fuoco umanitario".

Le operazioni dell'Idf

L'esercito israeliano ha annunciato che quattro soldati sono stati uccisi durante gli ultimi scontri tra le sue forze e i gruppi armati palestinesi nel sud della Striscia di Gaza, portando a 126 il numero dei militari morti nel corso dell'offensiva.

Uno dei soldati è morto domenica per le ferite riportate dopo gli scontri di giovedì. Un altro soldato è rimasto ferito.

L'Idf sta trattenendo Ahmed Muhanna, direttore dell'ospedale Al-Awda di Gaza, in una località sconosciuta, ha dichiarato il portavoce del ministero della Sanità di Gaza Ashraf al-Qudra. Altro personale medico dell'ospedale nel campo profughi di Jabalia è stato sequestrato, spogliato e interrogato per quattro ore in "condizioni disumane" prima di essere rilasciato, ha aggiunto al-Qudra in una dichiarazione pubblicata domenica sera.

Al-Qudra ha chiesto alle organizzazioni internazionali di intervenire con urgenza per proteggere l'ospedale, che secondo lui è stato anche bombardato, e il suo personale.

I negoziati per liberare gli ostaggi

Prosegue il dialogo tra Mossad e Qatar per la ripresa dei negoziati per la liberazione degli ostaggi. Israele ha scoperto vicino al valico di Erez con il nord della Striscia un enorme sistema di tunnel, esteso per quattro chilometri a soli 400 metri dal valico stesso, con una profondità  di 50 metri sottoterra. 

Londra, Berlino e Parigi in pressing su Israele, con i ministri degli Esteri che chiedono un "cessate il fuoco duraturo" nella Striscia di Gaza. Netanyahu insiste: "Dalle famiglie delle vittime ho il mandato a proseguire". Atteso in giornata a Tel Aviv il segretario della Difesa statunitense Lloyd Austin.

Domenica è stato aperto anche il valico di Kerem Shalom, che collega Israele al sud della Striscia. I primi camion che trasportano aiuti sono arrivati a Gaza, ma si tratta di un contributo minimo rispetto alla gravità della crisi umanitaria in corso.

Decine di persone hanno circondato i camion degli aiuti dopo che erano entrati dal valico di Rafah con l'Egitto, costringendo i veicoli a fermarsi. La popolazione palestinese sotto attacco è completamente dipendente dagli aiuti per la propria sussistenza. In poco più di due mesi di guerra il conto delle vittime palestinesi ha raggiunto quota 19mila.

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