Discorso al Congresso Usa di Zelensky martedì, mentre giovedì si tiene la riunione a Bruxelles per decidere sui negoziati per l'adesione di Kiev. Pesa l'incognita sul veto dell'Ungheria. Il presidente ucraino e il premier Orban si sono parlati domenica in Argentina
Volodymyr Zelensky sarà negli Stati Uniti per la seconda volta dall'inizio della guerra e parlerà martedì al Congresso, nel tentativo di ottenere ulteriori aiuti per l'Ucraina.
Il presidente ucraino volerà a Washington da Buenos Aires, dove ha approfittato della cerimonia di insediamento del nuovo leader argentino, Javier Milei, per confrontarsi con il premier ungherese Viktor Orban, che sta ostacolando l'entrata di Kiev nell'Unione europea.
È stato il presidente Usa Joe Biden a invitare Zelensky, dopo che un pacchetto da 60 miliardi di dollari, comprendente anche sostegno finanziario e militare a Israele e aiuti a Gaza, è stato bocciato dai senatori repubblicani la settimana scorsa.
Nel suo intervento quotidiano sui social media, Zelensky ha definito "il più franco possibile" lo scambio avuto con Orban domenica a Buenos Aires. Un video li mostra a parlare brevemente all'interno del Senato argentino.
Un portavoce del leader ungherese ha confermato l'incontro, sottolineando che "i membri dell'Unione europea continuano a discutere la questione". Orban è visto da molti come vicino agli interessi russi o comunque intenzionato a scambiare il sì all'Ucraina nell'Unione con concessioni di Bruxelles all'Ungheria.
Tra pochi giorni, il 14 e 15 dicembre, l'Unione europea dovrà decidere all'unanimità se avviare formalmente il negoziato di adesione dell'Ucraina. Sul tavolo anche donazioni e prestiti a Kiev per un totale di 50 miliardi di euro.
Zelensky ha dichiarato di essersi sentito nuovamente con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che in un'intervista a un quotidiano francese ha ribadito che il sostegno a Kiev "deve restare incrollabile" dal momento che "una vittoria russa in Ucraina comporterebbe minacce per i suoi vicini europei".
La Germania ha annunciato comunque il prossimo invio di 200 mila proiettili d'artiglieria nel prossimo anno, per compensare la scarsità di munizioni che sta costringendo sulla difensiva l'esercito ucraino.
Gli sviluppi sul campo
"Le truppe russe attaccano 24 ore su 24, in media lanciano 30-40 bombardamenti massicci al giorno cercando di conquistare la città in tutti i modi" ha riferito Vitaliy Barabash, comandate militare ucraino ad Avdiivka.
La città sul fronte orientale della guerra è sotto assedio da settimane. Secondo il think tank statunitense, Institute for the study of war, Vladimir Putin avrebbe ordinato di conquistarla prima delle elezioni presidenziali di marzo in Russia in cui si è ricandidato.
I parenti dei prigionieri di guerra ucraini si sono ritrovati invece domenica a Kiev per chiedere di fare di più per il rilascio dei soldati detenuti in Russia.
La manifestazione è stata organizzata daiparenti dei militari che hanno combattuto in una delle battaglie simbolo di questo conflitto, quella all'acciaieria Azovstal di Mariupol.
Hanno partecipato molti ex prigionieri, come il medico militare Yulia Paievska e l'ex combattente dell'Azov Valeria Subotina.
Dopo la liberazione di alcuni dei comandanti ucraini, denunciano i familiari, non si è avuta più notizia degli altri prigionieri.