Guerra Israele-Hamas: Israele dice sì a 'pause umanitarie', lo conferma la Casa Bianca

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Di Euronews
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Ad annunciarlo il portavoce John Kirby; le pause umanitarie cominceranno fra qualche ora e nel corso di queste non ci saranno operazioni militari

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Mentre la controffensiva israeliana contro Hamas nel nord di Gaza prosegue, gli Stati Uniti hanno annunciato l'accordo con Tel Aviv per una pausa umanitaria quotidiana di quattro ore nel nord della Striscia. Secondo il Presidente americano Joe Biden non esiste nessuna possibilità di un cessate il fuoco, aggiungendo di aver chiesto una pausa più lunga di tre giorni per il rilascio degli ostaggi israeliani.

Intanto i combattimenti proseguono senza sosta. I raid dello stato ebraico hanno colpito un’area vicino a un ospedale a Beit Lahia, nel nord di Gaza. L'Onu stima che ci siano ormai più di 1,5 milioni di residenti palestinesi a Gaza sfollati dopo un mese di guerra. Famiglie intere che fuggono dal nord di Gaza verso il sud del territorio controllato da Hamas, cercando di sfuggire alle bombe israeliane.

Israele conferma un'operazione antiterrorismo in Cisgiordania

Un'operazione di antiterrorismo è stata condotta oggi dalle forze armate israeliane a Jenin, in Cisgiordania. Lo ha confermato, al termine delle operazioni, il portavoce militare secondo cui nel corso delle attività «oltre 10 terroristi sono stati uccisi e oltre 20 ricercati sono stati catturati». Fra questi, due ricercati della Jihad islamica.

In particolare i militari hanno scoperto e distrutto un tunnel in cui erano nascosti ordigni pronti per l'uso. L'operazione ha incluso la neutralizzazione di una cellula armata «che minacciava i soldati» e che è stata colpita con un drone. «Di conseguenza diversi terroristi sono rimasti uccisi», ha affermato il portavoce.

Intanto il ministero della sanità dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha reso noto che è salito a 18 il bilancio dei palestinesi uccisi in scontri con l'esercito israeliano in varie località della Cisgiordania, di cui 14 solo a Jenin.

Anche nel sud della Striscia la controffensiva israeliana si fa sentire, come a Rafah, vicino al confine con l'Egitto. Secondo il Ministero della Sanità legato ad Hamas, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza in questi 34 giorni di guerra ha già superato quota 10.800, tra cui più di 4.400 bambini.

Allarme Oms su epidemie

Intanto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha messo in guardia sulla rapida diffusione delle malattie infettive nella Striscia di Gaza. Nei campi profughi mancano cibo, acqua e medicinali. E oltre alle bombe ora si aggiunge la guerra della fame.

La mancanza di carburante ha portato alla chiusura degli impianti di desalinizzazione, aumentando significativamente il rischio di infezioni batteriche, come la diarrea, che si diffondono dal momento che le persone consumano acqua contaminata - segnala l'Agenzia dell'Onu in una nota ripresa dal «Guardian» - e ha inoltre interrotto tutta la raccolta dei rifiuti solidi, creando un ambiente favorevole alla rapida e diffusa proliferazione di insetti e roditori che possono trasportare malattie.

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