Guerra Israele-Hamas, Blinken anche in Turchia (ma il presidente Erdogan non c'è)

Antony Blinken e Mahmoud Abbas
Antony Blinken e Mahmoud Abbas Diritti d'autore Jonathan Ernst/Pool photo via AP
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Di Debora Gandiniredazione italiana
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Il presidente turco è in visita in una regione nel nord-est del Paese. Per molti è un segnale inequivocabile verso gli sforzi diplomatici USA

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken è in Turchia per cercare di placare la rabbia di uno dei più strategici ma difficili alleati di Washington in Medio Oriente.

UNa visita che arriva in un momento difficile per gli USA, domenica la polizia turca ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere centinaia di manifestanti che si erano radunati davanti a una base aerea  statunitense nel sud-est della Turchia. Ma non basta, Blinken, in quella che è la sua prima visita in Turchia dall'inizio della crisi tra Israele e Gaza, non incontrerà il presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha scelto di recarsi  in una remota regione del nord-est del Paese, (una decisione che sembra uno schiaffo a Blinken).

Il capo della diplomazia statunitenseincontra il suo omologo turco, il ministro degli Esteri Hakan Fidan, per discutere della guerra tra Israele e Hamas.

I colloqui di Blinken con Fidan sarebbero stati difficili anche prima che Israele lanciasse l'offensiva di aria e di terra per sradicare Hamas a Gaza. 

La maratona diplomatica di Blinken, l'ha visto già in Cisgiordania.

In Cisgiordania

Una visita a sorpresa in Iraq e Cisgiordania per il segretario di Stato americano Antony Blinken. La prima nella zona occupata da Israele dagli attacchi del 7 ottobre

Dopo l'incontro con il presidente palestinese Mahmoud Abbas, il capo della diplomazia statunitense ha messo in guardia contro lo “sfollamento forzato” dei palestinesi dalla Striscia di Gaza.

Abbas ha denunciato il “genocidio” compiuto dallo stato ebraico nella Striscia, affermando che non si può tacere di fronte alla morte di quasi 10.000 persone a causa della rappresaglia israeliana.

Il viaggio non è stato annunciato in anticipo per motivi di sicurezza ed è avvenuto dopo che Blinken ha visitato la Giordania e Israele venerdì. Nel corso del faccia a faccia sarebbero stati presi accordi sulla necessità di fare di più per proteggere i civili palestinesi a Gaza ma è emerso anche chiaro punto di divisione sulla questione di un possibile cessate il fuoco.

Abbas ha chiesto anche “la sospensione immediata della guerra devastante e l’accelerazione della fornitura di aiuti umanitari, compresi medicinali, cibo, acqua, elettricità e carburante, a Gaza”.

Il leader palestinese è tornato a condannare la «macchina da guerra israeliana», accusata di non aver mostrato alcun riguardo per le regole del diritto internazionale. L’Autorità nazionale palestinese (Anp) “si assumerà tutte le sue responsabilità” per la Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza nel quadro «di una soluzione politica globale.”

Intanto questo lunedì Blinken vedrà ad Ankara la controparte turca e forse il presidente turco Erdogan. La Turchia ha richiamato il suo ambasciatore in Israele per consultazioni, a causa del rifiuto di Israele sulle richieste di un cessate il fuoco sull’invio di aiuti umanitari a Gaza.

Mentre la diplomazia cerca una soluzione al conflitto, centinaia di manifestanti sono scesi nelle strade di Ramallah, in Cisgiordania, per protestare contro il sostegno degli Stati Uniti a Israele.

La minaccia dell’Iran

Intanto è arrivato il messaggio del ministro della difesa iraniano agli Usa, che saranno «colpiti duramente», afferma Mohammad Reza Ashtiani, se non riusciranno a mediare con Israele e ottenere un cessate il fuoco nella striscia di Gaza. 

“Il nostro consiglio agli americani è di fermare immediatamente la guerra e di attuare un cessate il fuoco, altrimenti verrete colpiti duramente”, si legge nella nota diffusa tramite l’agenzia semi ufficiale Tasmin sul proprio canale Telegram.

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