Iran, arrestata l'attivista Nasrin Sotoudeh. Non indossava il velo

L'attivista iraniana Nasrin Sotoudeh arrestata al funerale di Armita Garavand
L'attivista iraniana Nasrin Sotoudeh arrestata al funerale di Armita Garavand Diritti d'autore Arash Ashourinia/Copyright 2019 The AP. All rights reserved.
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Era presente insieme ad altri al funerale di Armita Garavand, la cui morte è avvolta ancora nell'oscuro. Dell'avvocato non si hanno notizie. Era stata già arrestata in passato mentre difendeva chi si ribellava alla legge

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L'avvocato e attivista per i diritti umani iraniana Nasrin Sotoudeh è stata arrestata durante i funerali di Armita Garavand, la sedicenne morta in circostanze controverse dopo un coma di 28 giorni. 

Un video risalente al 1° ottobre e registrato dalle telecamere della stazione di Shohada (a Teheran) puntate sulle porte di accesso al treno, mostra Garavand che entra nella metropolitana per poi essere spostata dopo pochi minuti a peso morto fuori dal mezzo. 

Secondo due diverse testimonianze condivise online, Armita Geravand è stata aggredita fisicamente dagli agenti della metropolitana che l'avevano richiamata a indossare l'hijab. Avrebbe battuto la testa violentemente, versione che la polizia iraniana smentisce parlando di un calo di pressione.

La 17enne studentessa liceale proveniente da una regione curda è stata sepolta in un cimitero a Sud della capitale iraniana.

Sotoudeh "è stata arrestata e consegnata alle autorità giudiziarie" per "non aver indossato il velo" e "aver disturbato la sicurezza mentale della società", ha reso noto l'agenzia di stampa nazionale Fars.

Dalla Rivoluzione islamica del 1979, per le donne è obbligatorio indossare il velo e nascondere i capelli nei luoghi pubblici.

Sotoudeh, 60 anni, vincitrice del Premio Sakharov 2012 del Parlamento europeo per i difensori dei diritti umani, è stata arrestata più volte negli ultimi anni.

Nel 2018 è stata imprigionata dopo aver difeso una donna arrestata per aver manifestato contro il velo obbligatorio in Iran. Nel 2019 è stata condannata a 12 anni di carcere "per aver incoraggiato la corruzione e la dissolutezza".

Amini e le altre ragazze

La morte di Armita Garavand ricorda quanto è successo a Jina Mahsa Amini. Anche lei, come Garavand, era ragazza curda ed è morta dopo essere stata arrestata e picchiata dalla polizia morale il 13 settembre 2022 e morta sotto la custodia degli agenti il 16 settembre.

Iran Human Rights lo ha definito un omicidio di Stato e ha chiesto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) di costringere le autorità della Repubblica islamica ad accettare una missione d'inchiesta delle Nazioni Unite.

Il 24 novembre 2022, l'UNHRC ha adottato la risoluzione per istituire una Missione d'inchiesta internazionale indipendente (FFMI) sulle violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Repubblica Islamica dell'Iran dall'inizio delle proteste scoppiate dopo il caso Amini con lo slogan "donna, vita e libertà".

Iran Human Rights chiede ora alla comunità internazionale di fare pressione affinché l'Iran permetta a una squadra investigativa di entrare nel Paese per indagare in modo indipendente su come Armita sia entrata in coma.

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