A Mahsa Amini e al movimento "Donna, vita e libertà" il premio Sakharov

Mahsa Amini e il movimento "Donna, vita e libertà" vincono il premio Sakharov
Mahsa Amini e il movimento "Donna, vita e libertà" vincono il premio Sakharov Diritti d'autore KENZO TRIBOUILLARD/AFP or licensors
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Di Gianluca Martucci
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La candidatura era sostenuta da popolari, socialisti e liberali, i tre principali gruppi politici al Parlamento europeo. Metsola: "Il 16 settembre 2022 è il giorno dell'infamia"

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Jina Mahsa Amini e il Movimento Donna, Vita, Libertà in Iran sono i vincitori del premio Sakharov istituito dal Parlamento europeo per ricompensare l'impegno "degli attivisti dei diritti umani e dei dissidenti di tutto il mondo". 

La candidatura era sostenuta da popolari socialisti e liberali, i tre principali gruppi politici all'Europarlamento. Era tra i finalisti scelti dalle commissioni per i Diritti umani e Affari esteri del Parlamento europeo su cui ha votato la Conferenza dei presidenti dell'Eurocamera (che riunisce la presidente, Roberta Metsola, e i massimi esponenti dei gruppi politici). 

Le altre candidature arrivate in coda al processo erano Vilma Núñez de Escorcia e il Vescovo Rolando José Álvarez Lagos, rispettivamente attivista dei diritti umani e strenuo oppositore del regime di Daniel Ortega in Nicaragua, e le "Donne che lottano per un aborto libero, sicuro e legale" in Polonia, El Salvador e Stati Uniti. 

Il premio mette in palio ogni anno 50 mila euro. La cerimonia di consegna del premio si terrà il 13 dicembre a Strasburgo durante la sessione plenaria di fine anno.

"Queste donne, uomini e giovani coraggiosi hanno ispirato il mondo intero con la loro lotta per l'uguaglianza, la libertà e la dignità", ha dichiarato la presidente Metsola durante la proclamazione del vincitore.

Chi era Andrej Sakharov

Premio Nobel per la pace nel 1975, il fisico russo Andrej Dmitrievič Sacharov (1921-1989) è conosciuto innanzitutto in quanto inventore della bomba a idrogeno sovietica.

Preoccupato per le conseguenze del suo lavoro sul futuro dell'umanità, tentò di far prendere coscienza del pericolo rappresentato dalla corsa agli armamenti nucleari. I suoi sforzi furono in parte coronati dal successo con la firma, nel 1963, del trattato contro i test nucleari.

Considerato nell'Unione sovietica un dissidente dalle idee sovversive, nel 1970 Sacharov diede vita a un comitato per la difesa dei diritti umani e delle vittime delle persecuzioni politiche. Nonostante le crescenti pressioni da parte del governo, Sakharov non solo si impegnò concretamente per la liberazione dei dissidenti nel proprio Paese, ma divenne anche uno dei più coraggiosi critici del regime, il simbolo della lotta contro la negazione dei diritti fondamentali. Nel 1975 fu insignito del premio Nobel per la pace a riconoscimento del suo impegno.

Questo gli costò l'esilio a Gor'kij, poi ribattezzata Nižnij Novgorod. Dalla località a Est delle alture del Volga apprese che il Parlamento europeo intendeva intitolargli un premio per la libertà di pensiero, e nel 1987 inviò un messaggio all'Istituzione esprimendo la sua commozione e autorizzando l'utilizzo del suo nome per il premio. Lo fece perché considerava l'iniziativa un incoraggiamento per tutti coloro che, come lui, si erano votati alla lotta per il rispetto dei diritti umani.

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