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Turchia, trasportato da 1000 a 700 metri lo speleologo bloccato da giorni nella grotta Morca

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Image Diritti d'autore  Turkish Government Directorate of Communications/AP
Diritti d'autore Turkish Government Directorate of Communications/AP
Di Michela Morsa
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Le squadre di soccorso lo stanno lentamente riportando in superficie facendo delle soste in piccoli campi base medici, ma potrebbero volerci giorni

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È ancora lunga e tortuosa la strada per riportare in superficie Mark Dickey, lo speleologo statunitense che il 2 settembre è rimasto bloccato a causa di un malore a più di 1000 metri di profondità nella grotta Morca, nel montagne del Tauro, nel sud della Turchia. 

Il team di circa 200 esperti provenienti da tutta Europa che è accorso per partecipare a quello che è considerato un salvataggio estremamente lungo e faticoso, spera di riportare Dickey in superficie molto presto, ma potrebbero volerci ancora giorni. 

Domenica le squadre di soccorso hanno trasportato il ricercatore statunitense da una profondità di 1040 metri fino alla quota di 700 metri, dove si riposerà in uno dei piccoli campi base medici allestiti a vari livelli della grotta per permettergli di recuperare le forze durante la risalita e stabilizzare le sue condizioni di salute. 

"Mark è stato consegnato al campeggio a -700 metri alle 03:24 ora locale (GMT+3). A questo punto, ripartirà dopo essersi riposato e aver ricevuto le cure necessarie", ha scritto la Federazione speleologica della Turchia sul suo account ufficiale su X. 

Dickey, 40 anni, ha iniziato a vomitare il 2 settembre a causa di un'emorragia gastrica mentre era in spedizione con altre persone nella grotta Morca, una delle più profonde al mondo. L'operazione di salvataggio è iniziata nel pomeriggio del 9 settembre, con l'intervento di 190 persone provenienti da otto Paesi, di cui 153 esperti di ricerca e salvataggio. 

La parte più impegnativa dell'estrazione è l'allargamento degli streggi passaggi della grotta, necessario per consentire il passaggio delle barelle a bassa profondità. 

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